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Concorso Regione Lazio, Gasparri affonda il dito nella piaga: "Ora la verità"

Maurizio Gasparri

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Maurizio Gasparri vuole vederci chiaro sulla "vicenda sconcertante di Allumiere". E annuncia un'interrogazione in Senato. "La Procura della Repubblica si sta occupando della vicenda delle assunzioni alla Regione Lazio? - chiede il senatore e commissario romano di Forza Italia - Nicola Zingaretti e l’ufficio di presidenza come spiegano la vicenda sconcertante di Allumiere e dintorni? Assessori e quadri del Partito Democratico pescati da liste di concorsi utilizzati con procedure quantomeno discutibili. Zingaretti e tutti i membri dell'ufficio di presidenza devono delle giustificazioni all'opinione pubblica. La procura si muova. Altrimenti dobbiamo pensare che c'è una inerzia di fronte alla Regione Lazio ogni qualvolta le vicende investano questa istituzione. Dalle mascherine alle assunzioni. Ma questa volta il sistema di Palamara non potrà risparmiare la Regione Lazio. Andremo fino in fondo. Abbiamo già coinvolto i ministri competenti attraverso una interrogazione in Senato”.

 

Due giorni fa il Consiglio regionale del Lazio ha fatto sapere che "dai dati si evidenzia che tra il personale di ruolo del Consiglio regionale è presente una buona percentuale di unità al di sopra dei 60 anni e pertanto in tempi brevi prossimi alla pensione, con una maggiore flessione per gli anni 2020/2021. Il piano ha lo scopo di rinforzare le risorse umane del Consiglio attraverso un ventaglio di azioni al fine di garantire al tempo stesso, celerità nell’acquisizione di nuove risorse umane e opportunità di soddisfacimento delle aspettative di diverse categorie (stakeholders). In particolare, per il comparto sono state previste una serie di procedure per consentire a tutte le diverse categorie la più ampia possibilità di assunzione attraverso - prosegue la nota - lo scorrimento di graduatorie esistenti; l’avvio di nuove procedure concorsuali con la previsione di posti riservati agli interni; l’avvio delle procedure di progressione verticale per venire incontro alle aspettative di personale interno professionalmente già formato e con requisiti di accesso alle categorie superiori".

 

 

"È importante anche considerare che al momento dell’approvazione del piano non era ragionevole prevedere la possibilità di avviare e concludere entro il 2020 le procedure concorsuali per il reperimento dei profili professionali richiesti - si legge ancora - in seguito si è proceduto, come da regolamento, a richiedere le graduatorie vigenti e disponibili dapprima alle amministrazioni provinciali del Lazio, dalle quali sono pervenute soltanto due risposte negative, e successivamente si è inoltrata la richiesta a termini di disponibilità a tutti i 121 comuni della provincia di Roma e ai 5 comuni capoluogo per un totale di 126 comuni interpellati. Di questi soltanto 4 comuni hanno risposto con esito positivo comunicando la presenza di graduatorie valide e vigenti presso la propria amministrazione». «E come da regolamento si è proceduto all’utilizzo delle 2 graduatorie più recenti ossia quella del comune di 
Allumiere e quella del comune di Arcinazzo Romano (dalla quale peraltro dei 3 candidati idonei in graduatoria soltanto uno ha accettato l’assunzione) - si legge nella nota - si precisa quindi che tutte le procedure eseguite sono state perfettamente consone ai dettati legislativi e regolamentari e che nessun candidato ha rapporto di parentela con membri del consiglio regionale. Si precisa infine che il consiglio - conclude - darà mandato ai propri legali di agire nelle forme e nelle sedi opportune affinchè sia tutelato il nome ed il prestigio dell’istituzione".

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