sul piede di guerra
Stazione Tiburtina, il nuovo posteggio taxi irraggiungibile. Esplode la protesta di passeggeri e operatori
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Posteggio taxi della nuova stazione Tiburtina distante centinaia di metri dall'uscita dei passeggeri, insorgono i tassisti e operatori del servizio. Con i lavori in corso di riqualificazione del piazzale, nel quadrante est della Capitale, il nuovo posteggio taxi è stato spostato più di 300 metri, causando non poche difficoltà a passeggeri e operatori del servizio taxi costretti ora a combattere con i tanti abusivi, pronti a sfruttare l'occasione concessa.
A denunciare la situazione, Angelo Mele responsabile mobilità non di linea AGCI Lazio: "È assurdo che qualcuno abbia pensato di istituire il posteggio così distante dall'uscita dei passeggeri, così facendo si dà avido ai soliti abusivi di approfittare e creare ulteriori difficoltà all'utenza, in particolare alle persone anziane e ai disabili". Dello stesso parere i sindacati Fit-Cisl Lazio, UIL Trasporti Lazio, Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Usb taxi, Uti e Ati Taxi: “Chiediamo un intervento urgente del vicesindaco con delega ai Trasporti Pietro Calabrese o chi per lui per risolvere celermente questa altra criticità. Ci mettiamo a disposizione per trovare una soluzione alternativa che non penalizzi ulteriormente gli operatori del settore, tenendo conto sia del momento così delicato a livello lavorativo e della tempistica non definita della conclusione dei lavori".
Una situazione che ha mandato su tutte le furie anche Maurizio Politi, capogruppo Lega in Assemblea Capitolina che con una nota chiede di correre ai ripari: “La Commissione Consultiva continua a prendere decisioni senza interloquire con le sigle sindacali che rappresentano il comparto. L’area di sosta Kiss & Ride è stata posizionata in un luogo troppo distante dal punto in cui i passeggeri debbono usufruire del servizio, lasciando terreno fertile ai soliti abusivi. Questo tipo di localizzazione, non è utile all’utenza e penalizza gli operatori del settore taxi, in un momento di incertezza occupazionale e senza reale contezza della fine lavori. E’ ora che l’Amministrazione dialoghi con le sigle sindacali che hanno sicuramente un quadro più ampio e una visione d’insieme delle problematiche specifiche”.
di Massimiliano Gobbi