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Litorale, delfino maschio morto spiaggiato: la carcassa a Marina di Ardea

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Massimiliano Gobbi
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Con il maltempo e la forte mareggiata continuano gli spiaggiamenti di delfini e tartarughe marine sulla costa laziale. Per quel che riguarda le tartarughe da inizio anno, si registra un record negativo senza precedenti con più di un esemplare spiaggiato ogni tre giorni, un fenomeno raro dovuto all'altissimo numero di nidi, ben 6, con oltre 200 esemplari nati la scorsa estate nel Lazio.

Per il cetaceo, invece, si tratta del secondo ritrovamento dopo quello avvenuto il  2 febbraio sulla spiaggia di Sabaudia in avanzato stato di decomposizione. Poco prima delle 12, nella località di Marina di Ardea, è stato trovato morto il cetaceo. A fare la triste scoperta è stata una signora che stava passeggiando sull’arenile presso il lungomare degli Ardeatini. Sul posto è così intervenuta la  Capitaneria di Porto di Torvaianica e il veterinario della Asl Roma 6, Gaetano Saporito.

“Si tratta di un maschio adulto di tursiope una specie molto comune nel Mediterraneo e in altri mari- dichiara Valerio Manfrini, biologo, da oltre 20 anni si occupa di cetacei e tartarughe marine –  è il secondo cetaceo spiaggiato sul litorale laziale dall’inizio dell’anno. Questa è la seconda specie che maggiormente si spiaggia lungo le coste italiane dopo la stenella striata. Il tursiope è caratterizzato da un corpo robusto, un rostro (la parte appuntita della testa formata dalle mascelle e mandibole) corto e tozzo, e una colorazione grigio uniforme. La stenella striata, invece, ha un corpo più slanciato, un rostro lungo e scuro, e lunghe strisce bianche e scure lungo i fianchi. I denti inoltre sono di forma e in numero diversi. La causa di morte non è sempre facilmente identificabile in assenza di segni macroscopici sul corpo. È solo grazie alla necroscopia che è possibile individuare, quasi sempre, la/le causa/e di morte. Spesso gli esemplari di cetacei e tartarughe muoiono in mare e vanno alla deriva. Le mareggiate poi spingono gli animali a riva, ma non rappresentano la causa di morte. Ci tengo sempre a ricordare che chiunque trovi un esemplare di cetaceo o di tartaruga, vivo o morto che sia, deve chiamare il numero 1530 della Guardia Costiera per attivare i soccorsi e il recupero dell’animale”.

A pochi chilometri di distanza, invece, è stata trovata a Lido dei Pini un piccolo esemplare di Caretta Caretta recuperata da un passante e soccorsa dal veterinario della Asl Roma 6.  Fortunatamente la baby tartarughina è rimasta in vita grazie alle cure del primo soccorso. In serata, un'altro ritrovamento, di un esemplare adulto ad Ardea. "La piccola tartarughina adesso è in viaggio da Lido dei Pini fino a Roma dove verrà presa in carico e portata alla stazione zoologia Anton Di un di Napoli - a  segnalarlo è il dottor Luca Marini, responsabile di TartaLazio, rete regionale del Lazio per il recupero, soccorso, affidamento e gestione delle tartarughe marine - Gli esemplari spiaggiati da inizio anno sono 35, con circa una decina di animali rimasti in vita.  Di questi, 21 sono stati rinvenuti nel solo mese di gennaio, un numero impressionante di casi, che supera abbondantemente il totale degli spiaggiamenti che si registrano di media nel primo semestre".

"Il 50% degli animali che troviamo - aggiunge il dottor Luca Marini - al suo interno ha plastica in corpo - dichiara il dottor Marini - le cause di morte più comuni sono anche le lenze incastrate in bocca e nelle reti fantasma abbandonate dai pescatori".

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