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Pd contro Nicola Zingaretti sul candidato a Roma

Fernando Magliaro
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«Caro Nicola, basta litigare e sbrighiamoci a trovare un candidato sindaco per Roma». Un centinaio di iscritti al Pd romano del circolo di Ponte Milvio hanno spedito una lettera aperta al segretario Dem, Nicola Zin garetti. Oltre Ponte Milvio hanno aderito anche alcune delle sezioni storiche del Pd: Donna Olimpia, Monte Mario, Ottavia Palmarola, Marconi. «Caro Segretario - si legge nella lettera - assistiamo perplessi ed imbarazzati a queste continue liti all'interno del Partito. Un perenne tatticismo e posizionamento di persone e correnti, un prolisso parlare esclusivamente di ruoli e incarichi senza discutere di contenuti e scelte per il Paese. Abbiamo deciso di scriverti per ricordare a tutti noi che la tua elezione risale solamente a due anni fa quando il 66% degli elettori (oltre 1 milione di persone) ti scelse come Segretario. Ti chiediamo di non cedere alle polemiche, di puntare la lente d'ingrandimento della tua attività sulle prossime elezioni amministrative sulle quali c'è un silenzio che fa venire i brividi. La nostra città, Roma, ha bisogno di politica. Ha bisogno di un Pd forte e preparato che torni a governare la città con serietà e competenza. Siamo certi che il dibattito sul futuro del Paese, ed in particolare il futuro di Roma, hanno bisogno della tua forza tranquilla e capacità di ascolto e sintesi».

Definita la squadra del Governo Draghi con la scelta dei sottosegretari, ora per Zingaretti si apre la partita di Roma che va a braccetto con l'Assemblea nazionale dei Dem convocata per il 13 e 14 marzo prossimi. E con la scelta del successore di Alessandra Sartore, fino a ieri assessore al Bilancio (con stima da parte di tutte le forze politiche alla Pisana) della Regione Lazio e ora nuova sottosegretaria al Ministero dell'Economia. Una partita tripla in cui Roma gioca un ruolo preminente: Zingaretti preme perché il candidato unitario di una coalizione con i 55te11e sia l'ex ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri. Che però per ora prende tempo. E più di qualche voce dentro i Dem lo indica come più interessato alle prossime elezioni europee che ad andare a farsi "tritare" in Campidoglio dopo le macerie di Virginia Raggi.

Nei Dem romani crescono gli interrogativi sulla prossima corsa a Palazzo Senatorio: se al Governo l'alleanza coi grillini ha retto pur con mal di pancia, a Roma non c'è solo l'ostacolo Raggi, ma c'è proprio una strutturale lontananza con le idee grilline. Meno pesante il quadro in Regione. L'addio della Sartore apre due possibili strade: l'ipotesi più quotata di una semplice sostituzione o un minirimpasto di Giunta, magari aprendo i 5Stelle.

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