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Roma, paura varianti a scuola: troppi contagi e rischio lockdown

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Valentina Conti
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Continuano a lievitare i contagi da Covid-19 nelle scuole della Capitale, il cui elenco rimane in aggiornamento continuo. Di media ogni giorno c'è almeno un istituto in città che si ritrova con le classi in quarantena. Oggi e domani chiuso plesso scolastico Pintor dell'Istituto Comprensivo Alcide De Gasperi, a Talenti, a causa dell'alto numero di alunni risultati positivi al Corona virus entrati a contatto con altri non positivi perché hanno continuato a frequentare. A decretarlo una determina a firma della dirigente scolastica Annalisa Ravä. Dunque, sanificazione e lezioni a distanza per tutte le classi.

Il "caso" Pintor arriva dopo l'allarme sulle varianti del virus che ha portato alla chiusura di diversi plessi negli ultimi giorni da parte delle autorità sanitarie, applicando il principio di massima precauzione. L'ultimo della serie - 8 da gennaio - l'IC Sinopoli-Ferrini in II Municipio, quartiere Africano, per 8 casi tra cui una docen te positiva alla variante brasiliana approdata pure nell'Urbe. «Un caso con link dall'Umbria», ha reso noto l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato. Gli Istituti Comprensivi restano i maggiori attrattori del rischio, per il fatto che inglobano varie sezioni. I primi ples si a chiudere tra fine gennaio e inizio di febbraio per variante inglese (che colpisce di più i minori) facevano parte degli istituti Donatello di Grotte Celoni e Villaggio Prenestino, a seguire la Cerboni a Primavalle, la primaria Alonzi a Garbatella, la paritaria Santissimo Sacramento di Frascati, la sede di via Gherardi dell'istituto di via Carotenuto ad Acilia. Classi in quarantena, poi, alla Fratelli Cervi di Ponte Galeria e alla media Colombo di Fiumicino.

Da ieri quarantena fiduciaria per la sezione C della scuola dell'infanzia, plesso Cesare Pavese, dell'IC Pio La Torre. È invece rientrata ieri dalla quarantena la IIIB della scuola primaria dell'IC Giovanni Palombini nella sede di Pratolungo, dove si era avuto l'esito positivo a un tampone (istituto nel quale di recente si sono verificati anche altri casi). Non mancano i nuovi casi nemmeno alle superiori. «Sulla riapertura, la criticità più rilevante ad oggi rimane quella dei contagi - rimarca Irene de Angelis Curtis, dirigente sco lastica dell'IIS Leonardo Da Vinci di via Cavour - noi siamo stati fortunati fino alla scorsa settimana perché i genitori sono stati attenti: quando hanno notato una positività in famiglia o quando i figli non si sono sentiti bene non li hanno mandati a scuola. In questa settimana, invece, abbiamo registrato un caso di una ragazza venuta a frequentare già con sintomi, e abbiamo quindi una classe in quarantena. Il rapporto con la As1 è eccellente, ma il timore per le varianti e l'incremento dei contagi c'è tutto».

Mentre i criteri di sicurezza sul fronte sanitario si fanno più rigidi. «Di solito, la Asl nei casi passati aggiunge la preside - mi informava di stare tranquilli se fossero trascorse 48 ore. Oggi (ieri, ndr) mi hanno chiesto se la ragazza risultata positiva fosse già sintomatica. Non sono un'epidemiologa per giudicare l'approccio, ma forse ad incidere oltremodo è la questione varianti». Aleggia lo spettro di unlock down della scuola. Con gli ultimi numeri snocciolati dall'Istituto Superiore di Sanità che non fanno ben sperare e le "zone rosse" allargate nella regione. «Tra focolai e varianti Covid, la situazione è preoccupante», non nasconde Mario Rusconi, a capo dell'Associazione Nazionale Presidi del Lazio.

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