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Sequestrate nel cimitero una discarica abusiva e il deposito delle urne cinerarie

Valeria Di Corrado
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Altro che eterno riposo. Come anticipato da "Il Tempo", ieri i carabinieri della compagnia Cassia, i Nas, il Noe, i militari del nucleo Ispettorato del lavoro e la Asl hanno ispezionato da cima a fondo il cimitero di Prima Porta. Sono state sequestrate due aree: una da 1.300 metri quadrati adibita a discarica abusiva di rifiuti non pericolosi e i locali dove vengono depositate le urne cinerarie e le cassette ossario, per gravi carenze igienico-sanitarie.

I carabinieri stanno controllando anche i rifiuti prodotti dai 6 forni crematori del Flaminio. Come raccontato da "Il Tempo" nelle scorse settimane, è ormai notoria la difficoltà dell'impianto a soddisfare le richieste di cremazioni: tanto è vero che molti romani sono costretti a portare le salme dei propri cari fuori regione, fino in Calabria. Ieri il responsabile Ama del cimitero di Prima Porta è stato sanzionato per il mancato rispetto delle norme anti-Covid nei luoghi di lavoro: all'ingresso degli uffici dell'Ispettorato, infatti, non c'erano né termoscanner, né gel igienizzanti. Durante i controlli i carabinieri hanno multato per 8.400 euro anche il titolare di una ditta che stava costruendo una cappella nel cimitero, perché impiegava due lavoratori in nero, per giunta sprovvisti di dispositivi di protezione individuale anti-Covid.

Come se non bastasse ieri, in tarda serata, l'Ispettorato Flaminio ha inviato alle agenzie di onoranze funebri la seguente mail: "Si comunica che dal giorno 12 febbraio 2021, per sopraggiunti motivi tecnico-organizzativi sono sospese le tumulazioni, inumazioni e affidi urne cinerarie sino a nuova comunicazione". I motivi "tecnico-organizzativi" sono collegati al fatto che ieri al Flaminio si sono presentati appunto i carabinieri per un'ispezione a sorpresa e sono stati acquisiti dagli uffici una serie di documenti. Poi stamattina alle 7,49 è arrivata agli operatori funebri una rettifica: "Sono momentaneamente sospese tutte le operazioni riguardanti urne cinerarie e resti ossei provenienti da camera mortuaria. Tutte le altre operazioni proseguono regolarmente". Insomma, non c'è pace, nemmeno per i morti.

 

***

Precisazione di Ama. 

Non ci sono né' "bare mangiate dai topi", né "casse aperte", né "urne abbandonate". Non c'è nulla di tutto ciò, contrariamente a quanto riportato oggi da organi di stampa, nelle relazioni della Asl sulla base delle quali, due giorni fa, le autorità competenti hanno disposto la temporanea chiusura di due locali al cimitero Flaminio.

Non risulta nemmeno, al contrario di quanto è stato scritto, alcuna denuncia a carico dell'attuale amministratore. L'azienda smentisce pertanto le notizie a tinte fosche e abnormi declinate da alcune testate con titoli e racconti che non corrispondono alla realtà dei fatti accaduti. I due locali attigui temporaneamente non disponibili (circa 150 metri su 140 ettari del cimitero Flaminio) contengono esclusivamente urne cinerarie, rigorosamente catalogate e in attesa di essere ritirate dagli aventi diritto, e cassettine di resti da riesumazioni, tutte perfettamente chiuse. I rilievi della Asl riguardano esclusivamente solo alcuni aspetti di manutenzione dei locali in questione. AMA fin da ieri è impegnata a predisporre in tempi brevissimi tutti gli interventi necessari al rispristino dello stato dei luoghi che deriveranno anche dalle prescrizioni delle autorità competenti.

Cosi in una nota ufficiale AMA S.p.A.

L’azienda ribadisce che, all’interno del cimitero Flaminio, le attività di accettazione salme, inumazione, tumulazione e cremazione, insieme a tutte le altre operazioni, proseguono senza nessuno stop. Anche l’ossario è perfettamente agibile e utilizzabile. L’operatività della struttura cimiteriale, che resta regolarmente aperta e funzionante, è dunque pienamente assicurata.

Pur a fronte di una situazione eccezionale ed inedita come quella che si è verificata, in particolare, negli ultimi 4 mesi e mezzo, con oltre 4mila decessi in più registrati rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente e un contestuale incremento di richiesta di cremazioni, AMA è impegnata quotidianamente e senza sosta per assicurare alla cittadinanza tutti i servizi cimiteriali. A differenza di altre grandi realtà italiane, che hanno sospeso l’attività crematoria in alcuni periodi durante l’emergenza sanitaria da Covid - 19, AMA – Cimiteri Capitolini ha mantenuto sempre attive le linee crematorie, mettendo doverosamente in atto tutte le misure possibili per abbreviare i tempi di attesa. Contrariamente, infine, a quanto affermato da un imprenditore funebre privato, AMA – Cimiteri Capitolini non ha respinto alcuna salma nelle prime due settimane di febbraio, accogliendo fino ad oggi (sabato 13 febbraio) tutte le richieste programmate e previste.

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