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"L'apostolo vuole che mi butti", ragazzina salvata sul tetto dalla madre. Il folle patto su Instagram

Salvata in extremis in quella che poteva essere l'ennesima tragedia legata a una folle sfida sui social, in questo caso un assurdo patto criminale stretto su Instagram. L'episodio di Roma arriva dopo la morte per soffocamento di una bambina, a Palermo, probabilmente per partecipare a una challenge su TikTok. E dopo la denuncia di una 48enne che sulla stessa app aveva lanciato la sfida assurda di coprirsi naso e bocca con nastro adesivo per non respirare. 

 

  

Inquietante quanto accaduto a Roma. Una ragazza di 15 anni sarebbe salita sul tetto del  palazzo in periferia dove abitava pronta a gettarsi di sotto al comando de “l’apostolo di Dio”, oscuro personaggio attivo su Instagram e su cui indagano gli inquirenti. La ragazza, spiega il Messaggero che ha dato la notizia, è stata salvata dalla madre che ha impedito che si lanciasse nel vuoto. 

 

Secondo quanto si apprende l'utente misterioso avrebbe fatto stingere alla giovane una sorta “patto di fedeltà”, seguito da numerose prove di lealtà, richieste sempre più pressanti e pericolose, alle quali la giovane non è in grado di dire di no. Pena la cessazione del rapporto, in una dinamica tipica di queste situazioni a cui sui social gli utenti più giovani e fragili sono esposti.  “Se sono degna di vivere non mi butto, altrimenti per rinascere devo farlo. Me lo ha detto l’apostolo di Dio”avrebbe detto la 15enne che ora è in custodia all’ospedale pediatrico Bambino Gesù, dove avrebbe già incontrato degli psicologi. 

 

Solo ieri è stata data notizia della denuncia da parte della Polizia Postale di Firenze di una quarantottenne della provincia di Siracusa, per istigazione al suicidio. In particolare gli investigatori hanno individuato sul social network "TikTok" un link riconducibile al profilo della influencer siciliana, nel quale viene visualizzato un video ritraente una sfida tra la donna e un uomo, in cui entrambi si avvolgevano totalmente il volto, compresi narici e bocca, con il nastro adesivo trasparente, in modo tale da non poter respirare. Il video, estremamente pericoloso in quanto visibile a tutti gli utenti senza restrizioni, potendo costituire oggetto di emulazione da parte di minorenni, come purtroppo già accaduto nei recenti fatti di cronaca con sfide analoghe, è stato immediatamente segnalato dal CNCPO del Servizio Polizia Postale di Roma e rimosso dalla piattaforma TikTok. Ennesimo caso di un uso distorto e pericoloso dei social che mette a rischio i più giovani e influenzabili.