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La guerra di Capodanno fa strage di storni. I video choc tra Termini e Cavour

Pina Sereni
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Centinaia di uccelli morti sono stati trovati in strada, a causa dei botti esplosi nella notte di Capodanno. Foto e video hanno fatto il giro dei social network, immortalando, in particolare, un tratto di strada di via Cavour. Alcune immagini mostrano gli stormi, solitamente appollaiati sugli alberi attorno alla stazione Termini, volare fino a schiantarsi contro i cavi dell’alta tensione. I video sono stati girati a mezzanotte circa (di seguito e a questo link uno dei video che circolano sul web). 

 

Carcasse di volatili sono state trovate anche in altre zone centrali della Capitale come via San Vitale, nei pressi della Questura,  via Giolitti, via Palermo e via del Viminale.

«Si sono scontrati tra loro per la paura e il disorientamento dovuto alle esplosioni dei fuochi di artificio». Così ha riferito all’AGI l’associazione Lipu, Lega italiana protezione uccelli, parlando della strage di volatili. «Sono pochi i sopravvissuti - ha aggiunto l’associazione - purtroppo la tecnica delle esplosioni con disorientamento è utilizzata spesso, soprattutto dai bracconieri. Gli uccelli dormono sugli alberi e, ai primi rumori sospetti si agitano. La paura fa perdere loro concentrazione e questo li porta a sbattere tra loro o al muro». Punta l’indice contro il Campidoglio Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa : «È stato dimostrato ancora una volta come le ordinanze comunali vengano costantemente ignorate, oltre che, di fatto, non vengono effettuati controlli. In questo modo risultano provvedimenti inutili, inefficaci, quasi un contentino per gli "animalisti" molto utile a fini elettorali». 

 

In una nota Piergiorgio Benvenuti e Fabio Ficosecco, rispettivamente presidente nazionale e responsabile romano del Movimento ecologista «Ecoitaliasolidale» hanno spiegato: «Da giorni abbiamo in tutti i modi lanciato l’appello alla sindaca Raggi di vietare l’uso dei botti per tempo e non al 90’ minuto. Tutto vano e come al solito il divieto è stato firmato fuori tempo massimo quando già coloro che avevano intenzione di utilizzarli ne erano provvisti. Abbiamo da anni ricordato come le ragioni che giustificano il divieto siano molteplici: la tutela della salute pubblica, il benessere degli animali e, quest’anno più che mai, vi era l’esigenza di limitare il carico di lavoro negli ospedali, già sotto pressione a causa del Covid-19».  Su quanto è accaduto la notte del 31 dicembre, è intervenuto anche Massimo Comparotto, presidente dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa): «La vendita di petardi e fuochi d’artificio va vietata e le aziende riconvertite».

«La "guerra di Capodanno" è andata in scena anche quest’anno nonostante il divieto imposto dall’ordinanza della sindaca Raggi». Per Comparotto «le ordinanze sono inutili, di fatto i controlli non esistono e ogni anno contiamo centinaia di esemplari morti e feriti tra la fauna selvatica e tanti animali domestici feriti o smarriti a causa dei botti e della distrazione dei proprietari. È tempo che il legislatore rimedi a tale scempio che colpisce anche gli umani. È questione di salute, ordine pubblico e, soprattutto, di civiltà». 

La Lav intanto ha annunciato la presentazione di una denuncia alla Procura della Repubblica per l’apertura di una indagine che «possa far luce su tutte le responsabilità, dirette e indirette, che hanno causato la morte diverse centinaia di uccelli la notte di Capodanno». 
 

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