la sentenza
Condannata in appello la "talpa" della Procura di Roma
Simona Amadio è stata condannata anche in Appello. La donna un tempo in servizio nell’ufficio di un Procuratore aggiunto di Roma secondo i giudici di secondo grado dovrà scontare 7 anni e 6 mesi di reclusione.
L’indagine condotta dal pubblico ministero Nadia Plastica ha dimostrato, secondo il Tribunale, i favori che la donna ribattezzata come “la talpa” avrebbe fatto all’imprenditore Carlo D'Aguano, titolare di bar e sale giochi e ritenuto dagli inquirenti vicino ai clan della camorra. Anche quest’ultimo è stato condannato: se le accuse dovessero reggere anche in Cassazione potrebbe trascorrere 8 anni e 6 mesi in carcere. Ad essere condannati sono stati anche Angelo Nalci, compagno della Amadio e all'epoca dei fatti addetto all'ufficio scorte della Questura di Roma e un altro poliziotto, Francesco Macaluso. Entrambi dovranno scontare 5 anni e 6 mesi di carcere. Le accuse, a seconda delle varie posizioni, sono di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, corruzione per l'esercizio della funzione, accesso abusivo al sistema informatico e rivelazione di segreti di ufficio.
In primo grado, l'11 luglio 2019, Amadio era stata condannata a 8 anni. In Appello ha ottenuto solo un lieve sconto di pena.
Del resto le motivazioni della sentenza di primo grado hanno già spiegato che la presunta “informatrice” “non ha mostrato il benché minimo pentimento”. La donna secondo i magistrati ha “dimostrato una capacità criminale elevata in costante spregio dei doveri di funzionario pubblico”.
In pratica tra il 2017 e il 2018 si sarebbe più volte collegata al sistema informatico Sicp della Procura utilizzando le proprie credenziali. E poi avrebbe rivelato a D’Aguanno il suo coinvolgimento nell’inchiesta Babylionia riguardante un traffico di stupefacenti gestito da un’organizzazione legata alla camorra.
In cambio D’Aguanno avrebbe reso piccoli favori, come la riparazione dell’auto della donna o un suggerimento per un acquisto a condizioni agevolate di una macchina.