caos sanità
Regione Lazio senza medici per i malati Covid
Alla Regione più carente di camici bianchi è stato dato solo un “ricostituente” del 5% di nuovi medici in questi mesi. E, nonostante la nuova ondata della pandemia, attualmente il Lazio ha solo 5 bandi aperti per le nuove assunzioni, con la coperta degli anestesisti-rianimatori sempre più corta. Questo è il referto sugli organici medici del Lazio secondo il nuovo Report “Analisi dei modelli organizzativi di risposta al Covid-19” stilato da Altems, l’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università cattolica. I ricercatori hanno infatti confrontato le 6 Regioni più colpite dal coronavirus calcolando “il rapporto tra il numero di anestesisti e rianimatori per posto letto in terapia intensiva prima e dopo l’implementazione di posti letti in terapia intensiva previsti dal Decreto Legge 34 e l’acquisizione di nuovo personale a valle di bandi per l’acquisizione di personale medico.
Prima dell’emergenza sanitaria il rapporto in Italia tra anestesisti e rianimatori e posti letto di Terapia Intensiva era di 2,5. In altre parole ogni posto letto c’erano 2,5 unità di personale. Se consideriamo la risposta strutturale delle Regioni, ovvero l’acquisizione di personale tramite bandi per posizioni a tempo indeterminato e determinato, e l’incremento di posti letto previsto dal DL34 il rapporto scende a 1.6 (-0.9), con rimarcate differenze regionali”. Nel Lazio prima c’erano “2,4 medici rianimatori, ora il rapporto è sceso a 1,7 con una differenza di -0,7”. La Regione Lazio in questi mesi ha “incrementato il 5% del personale medico” (però il Molise è a +18% e il Piemonte +17%) e, per quanto riguarda il “Personale in reclutamento aggiuntivo (bandi aperti)”, nel Lazio risultano aperti solo 5 bandi (mentre ce ne sono “178 aperti in Veneto e 187 in Puglia”). Nel Lazio sono stati assunti in totale 362 medici con i 120 bandi già espletati (in Lombardia 583): 210 sono stati “assunti con bando con specifico riferimento all'emergenza Covid”, mentre “152 senza esplicito riferimento” (in Sicilia in totale sono 717).
Ma il Report dell’Altems indica un mesto “0” per quanto riguarda le “Unità di personale medico aggiuntivo in reclutamento (bandi aperti)” attualmente nel Lazio. Eppure, secondo l’ultimo Rapporto sui servizi sanitari regionali, stilato dal Ministero della Salute, il Lazio risulta quello in cui si sono perduti più dipendenti. Con ben 9449 operatori in meno negli ultimi 10 anni: -2442 medici (da 9622 a 7180), con oltre un quarto dei camici bianchi ospedalieri in meno. E risulta anche la Regione con il rapporto più basso di medici in proporzione al numero degli abitanti: ci sono 129 camici bianchi ogni 100 mila residenti a fronte di una media nazionale pari a 190,95. Una situazione talmente deficitaria che i 5 ospedali dell’Asl Roma 5 (dove “mancano 80 medici delle diverse discipline”, denuncia da mesi la Cgil), viste le “carenze di personale che si sono accentuate”, hanno dovuto assegnare “20 incarichi di lavoro autonomo a personale medico neolaureato per le esigenze del Dea di I livello e dei Pronto Soccorso aziendali”. Con 20 “contratti di collaborazione coordinata con compenso orario omnicomprensivo pari a 40 euro” per un importo complessivo di 784 mila euro.