Coronavirus, il Lazio verso il lockdown ospedaliero: stop ricoveri allo Spallanzani
Boom di ricoveri da quasi tutto esaurito allo Spallanzani, costretto da ieri ad accettare “solo pazienti Covid. Questa disposizione, concordata con la direzione sanitaria e con tutta la rete ospedaliera del Servizio sanitario regionale, è necessaria per garantire la disponibilità dei posti letto per l'emergenza SARS CoV-2”, spiega l'Unità di Crisi Covid-19 della Regione Lazio. La decisione dell’Istituto nazionale di Malattie infettive segue quella dell’Asl Roma 5, che sin da mercoledì scorso ha disposto il primo “blocco dei ricoveri in elezione”, ossia quelli programmabili, nei suoi 5 ospedali. In tutti i nosocomi regionali ieri si è superata anche la fatidica quota-mille ricoveri: con i 35 delle ultime 24 ore, infatti, sono diventati complessivamente 1004, pari a quasi un sesto di tutti i degenti-Covid d’Italia (6178). La tragica quota-mille morti, invece, era già stata oltrepassata giovedì scorso: con i 5 defunti ieri sono in totale 1006 le vittime della pandemia. Ma il Lazio ora è anche a un soffio da quota-100 per quanto riguarda i ricoveri di terapia intensiva: con gli 8 di ieri sono diventati 98 i degenti (il numero più alto d’Italia, come quello dei 1004 negli altri reparti). Solo allo Spallanzani sono 203 i degenti (di cui 25 in terapia intensiva): nell'istituto al momento è occupata intorno al 60-70% della capienza massima. “Che fine hanno fatto le altre malattie?- chiede il segretario generale della Cisl Medici Lazio, Luciano Cifaldi- Non si parla altro che di Covid. E intanto si allungano le liste di attesa, le Asl dispongono il blocco dei ricoveri ospedalieri in elezione. Il cancro non va in vacanza e continua a colpire le persone che però vedono ristretta la possibilità di un adeguato accesso alle cure in termini di tempistica. E non vanno in vacanza neanche le altre malattie”. L’Asl che dispone di meno letti (ne mancano 889) del Lazio, la Roma 5, “stante le correlate difficoltà di reperimento di posti letto dedicati”, ha scritto il direttore generale, Giorgio Santonocito, ha disposto “il blocco assoluto dei ricoveri in elezione”. Una sorta di lockdown ospedaliero per tutti i ricoveri programmabili non gravi nei 5 nosocomi di Tivoli, Colleferro, Palestrina, Monterotondo e Subiaco. “Ma così si generano diverse criticità- avvertono Dimitri Cecchinelli e Claudio Ferraro della Cisl- che si ripercuotono sull’utenza che ha effettuato la pre-ospedalizzazione da molti mesi e che ha già scontato un cospicuo ritardo nel precedente blocco. Molti dei ricoveri in elezione sono legati a patologie e cure oncologiche che non possono assolutamente essere oltremodo ritardate”.