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Enorme discarica abusiva ad Ardea: dopo la segnalazione a Il Tempo scatta il sequestro

Massimiliano Gobbi
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Gettiti incontrollati di rifiuti, sequestrata una maxi discarica abusiva lunga più di un chilometro in via dell'idrovora ad Ardea. A seguito di una serie di segnalazioni di cittadini e residenti, raccolta dall'associazione ambientalista EcoItaliaSolidale in una denuncia presentata al sindaco di Ardea, alla polizia locale e all’Arpa Lazio, è scattato nella giornata di oggi pomeriggio,  il sequestro di una vastissima area verde e residenziale a ridosso di un'oasi sportiva tra le più accreditate del Lazio, il Mare di Roma Golf Club.

Tutto nasce dalla segnalazione di residenti che, stanchi dei continui sversamenti di rifiuti, anche pericolosi su strada, si sono rivolti alla redazione de Il Tempo che, in collaborazione con il movimento ecologista Ecoitaliasolidale, guidato dal presidente nazionale, Piergiorgio Benvenuti, ha preso a cuore la delicata questione segnalando agli organi di competenza il problema.

E così, in data 11 settembre, una delegazione della nostra redazione, insieme al presidente nazionale di EcoItaliaSolidale, Piergiorgio Benvenuti e Giuliana Salce, responsabile regionale del movimento, hanno effettuato un sopralluogo nella zona verificando la presenza di una vera e propria discarica abusiva a cielo aperto, dove rifiuti, anche speciali, pneumatici ed altro materiale abbandonato, comprese lastre di eternit, sono state illegalmente smaltite ed abbandonate nel terreno. 

Rifiuti di ogni tipo gettati sia all'interno del canale che su strada da ignoti, che nel tempo, oltre a generare un danno ambientale senza precedenti, hanno anche manomesso uno sbarramento in cemento che impediva il passaggio delle vetture su strada. 

E così in data 12 settembre, dopo aver ripreso e fotografato lo scempio ambientale, è partita dal movimento ecologista EcoItaliaSolidale  una denuncia articolata, presentata al sindaco di Ardea, all polizia locale, ai Carabinieri Forestali e  all’Arpa Lazio per conoscere il grado di inquinamento prodotto nel terreno e nello specchio di mare adiacente.

Proprio l’Agenzia regionale per la protezione ambientale ha preso in considerazione la faccenda e, nella giornata di martedì, ha chiesto al Comune di attivarsi “per la necessaria e propedeutica individuazione dei detentori dei rifiuti abbandonati”. 

Un passaggio, questo, fondamentale per poi disporre la bonifica dell’area  e sanzionare eventuali trasgressori identificati.

Nella giornata di oggi, è  arrivato l’ultimo atto, ossia l’apposizione dei sigilli da parte degli agenti di polizia locale, coordinati dal comandante Sergio Ierace, che  hanno sequestrato la vasta area, chiudendo l'accesso anche gli ultimi 500 metri di strada,  interdetti da una barriera in cemento manomessa.

"La nostra denuncia - dichiara Benvenuti, presidente nazionale di EcoItaliaSolidale - ha l’obiettivo di bloccare tale attività illegale e di sollecitare al più presto la bonifica dell’area".


Grande la soddisfazione dei cittadini del quartiere che da anni, impazienti, aspettano la definitiva bonifica dell'area. "Finalmente è arrivato il sequestro - commentano alcuni residenti - Negli ultimi periodi la quantità di rifiuti scaricati lungo il canale ha continuando ad aumentare, un fenomeno intollerabile. L'operazione porta un forte segnale deterrente agli abitanti della zona, tuttavia è opportuno proseguire questa battaglia per contrastare questi comportamenti incivili  che oltre a comportare un gravissimo problema di tipo ecologico, sanitario e di degrado minacciano anche  l'assetto idrogeologico della zona. Chiediamo a gran voce la bonifica dell'area e  un sistema di monitoraggio della zona che possa individuare i colpevoli di questi illeciti. L'area potrebbe essere riqualificare e  utilizzata  per fini sportivi e ricreativi".

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