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La festa Covid in Regione Lazio c'è stata eccome

F. S.
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Contrordine compagni. I sindacati avevano ragione, Il Tempo pure, e dopo la festicciola in regione per salutare l’addio in direzione Mef del capo della direzione Centrale Acquisti Salvatore Gueci, negli uffici regionali del Lazio si rientrerà il primo ottobre e non più il 15 settembre.

Il rinfresco finito con tanto di positività al Covid non era un’invenzione giornalistica né sindacale – Csa, Direr e Cida – ma semplicemente quel che è accaduto nell’ente guidato da Nicola Zingaretti. I suoi assessori e dirigenti, tra personale e sanità – a partire dal combattente Alessio D’Amato che da qualche tempo non ne imbrocca una in felice compagnia del segretario generale Andrea Tardiola – si erano dimenticati di informare i sindacati di quanto accaduto a fine agosto.

 

I rappresentanti dei lavoratori se ne sono accorti e hanno denunciato l’accaduto. Prima la regione ha tentato di minimizzare il tutto; poi ieri, di nuovo chiamata in ballo dai sindacati, ha dovuto ammettere – sia pure non esplicitamente - il guaio e spostare il rientro in sede a inizio ottobre e non più a metà mese come programmato originariamente.

Infatti, si dovrà procedere a sanificare l’ente. E magari ci si deciderà a dire almeno alle organizzazioni sindacali la verità sui numeri delle persone eventualmente contagiate.

La regione Lazio non finisce di stupire. Ma quel che è più inquietante è la pretesa di mettere a tacere ogni informazione. Ma non è il nostro mestiere.
                                               

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