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L'Aria che Tira, l'urlo dei presidi in tv: così non possiamo riaprire. E Formigli bastona il governo

Giada Oricchio
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A "L'Aria che Tira", il programma di approfondimento di Myrta Merlino su LA7, i presidi delle scuole di Ostia e Fiumicino lanciano l'allarme: "Mancano banchi e insegnanti. Il 14 settembre non possiamo riaprire. Rinviamo tutto al 24 dopo l'election day". In studio anche Corrado Formigli che sulla ripartenza della scuola picchia duro: "Il 9 marzo non si poteva fare immediatamente un organismo per le scuole con la stessa determinazione con cui si sono iniziate ad ampliare le terapie intensive? Non si poteva costruire un'unità per mettere in terapia intensiva la scuola e farci trovare pronti a settembre?"

La riapertura delle scuole è uno dei tre temi caldi (gli altri sono elezioni e Mes) su cui il governo Conte si sta giocando una buona fetta di credibilità dopo il lockdown per il Covid-19. A "L'Aria che Tira", Myrta Merlino ha dato voce ad Antonio Palcichi, preside del Liceo Enriques, che in rappresentanza di altri 20 colleghi del distretto scolastico compreso tra Ostia e Fiumicino, ha sottolineato: "Abbiamo fatto il massimo per essere pronti. Lo siamo, ma non del tutto. Finché non arrivano i banchi dovremmo fare a turno, una parte in classe e una a casa. Oppure divideremo le classi. Quando avremo i banchi nuovi? Non abbiamo informazioni dirette, a qualcuno hanno detto che dovrebbero essere consegnati per fine settembre. Le palestre?Abbiamo trovato spazi alternativi per l'esercizio fisico ma manca il personale didattico. La soluzione migliore per evitare contagi? I ragazzi potrebbero stare con la mascherina ma solo se l'orario di scuola è ridotto da sei a quattro ore". Sulla stessa linea, Lucia Carletti preside del comprensorio delle elementari "Mar dei Caraibi": "I tempi sono stati corti, riapriamo il 14 settembre, ma dopo 5 giorni richiudiamo. Il grande problema è che mancano i docenti, non sono state fatte le assegnazioni anche se l'ente locale si è dato molto da fare". Restano sul tavolo due grandi nodi irrisolti: la responsabilità penale per i presidi in caso di contagio di alunno o insegnante e il protocollo da applicare se ci si ammala di Covid-19 a scuola. Se la quarantena fosse obbligatoria per tutta la famiglia si innescherebbe un effetto a catena con ripercussioni sul sistema economico.

Il conduttore di "Piazza Pulita", Corrado Formigli, ospite in studio, ha osservato: "Chi lavora pensa al proprio particolare e in linea di principio non ha torto, non si può vivere con la spada di Damocle di una causa legale, ma con una pandemia in corso servirebbe un patto di responsabilità. Per me è giusto aprire le scuole il 14 settembre perché bisogna dare un segno di normalità, ma siamo disorganizzati. Pensiamo sempre di avere tanto tempo davanti e non è così". Gli fa eco Myrta Merlino: "Con queste incongruenze si rischia l'immobilismo. Siamo un paese schizofrenico".

 

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