Gli alberghi sono in ginocchio nonostante la riapertura
Riaprono anche senza prenotazioni, più per disperazione e per voglia di non tirare i remi in barca piuttosto che con la speranza di riprendersi. Il settore alberghiero è letteralmente in ginocchio, chiosa Giuseppe Roscioli Presidente Federalberghi Roma, “chi ha provato a riaprire a giugno, luglio a Roma ha fatto subito marcia indietro e ha richiuso dopo poche settimane”. Ciò nonostante si è passati da una percentuale di aperture del 20% subito dopo il lockdown al 40% delle scorse settimane e si arriverà, dice ancora Roscioli, “al 60% circa di settembre/ottobre”.
Certo chi apre non lo fa con la prospettiva di guadagnare ma piuttosto di far fronte almeno alle spese vive e chi occupava prima una media di 10 persone oggi 8 ne lascia in cassa integrazione e due li richiama al lavoro. All'orizzonte, poi, non ci sono prospettive di ripresa, anzi. Se settembre ed ottobre sono sempre stati mesi di altissima stagione per la Capitale con il boom di arrivi di americani, sudamericani, ma anche europei, in questo momento si viaggia attorno ad un 5% di presenze straniere, fa sapere Federalberghi, il resto è un turismo interno e qualcosa che ricomincia a muoversi sul fronte business. Ma si tratta di gocce nel mare. “E' necessario che il Governo supporti il settore in questo momento più di quanto ha fatto fino ad oggi perché da soli gli imprenditori non possono farcela – dice il leader di Fderalberghi – ad esempio sul fronte occupazione la cassa integrazione dovrebbe essere prorogata fino ad almeno tutto il 2021 perché prima di un altro anno non prevediamo una minima ripresa per il turismo”. In alternativa, secondo i dati dell'Associazione alberghiera, ci sarebbero oltre 20 mila posti di lavoro a rischio.
Intanto, tra gli alberghi che riaprono Eden hotel, a due passi da piazza di Spagna, annuncia il ritorno dal prossimo primo settembre con alcune novità, tra cui la possibilità di ordinare e farsi portare a casa i menù dello Chef Fabio Ciervo. E riprendono a lavorare a tempo pieno anche il Bernini, l'hotel De la Minerve, il President in via Emanuele Filiberto e lo Splendid Royal.
E sul fronte prezzi? Non è certo tempo per alzare i listini, anzi, chi ricomincia lo fa all'insegna di pacchetti e offerte particolarmente allettanti. Sebbene, fa sapere Roscioli, “abbassare troppo i prezzi non è conveniente per l'immagine del settore visto peraltro che Roma non è certo considerata costosa rispetto ad altre capitali europee”.