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Lo scandalo della Girolami, la scuola di Monteverde che a settembre non riaprirà

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Gli alunni potrebbero essere spostati al plesso Artom. Ma sorgerebbero difficoltà legate al distanziamento

Mary Tagliazucchi
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A settembre tutti gli alunni romani torneranno sui banchi di scuola. Tutti tranne quelli della scuola Girolami a Monteverde. Per i piccoli studenti che fanno parte di una porzione dell’istituto comprensivo Margherita Hack infatti, la data – se tutto va bene – si sposta a maggio 2021. Oppure l’unica opzione è quella di vedersi  trasferiti al plesso Artom, nella zona dei Colli Portuensi. Soluzione fattibile e ben accolta dai genitori dell’istituto  ma che, come ci spiega Massimo Romano presidente del comitato scolastico della Artom, rischia di creare disagi e affollamenti a discapito dei piccoli.

Romano, la vostra scuola può ospitare un massimo di 100 bambini e gli iscritti sono già a quota 78. Il massimo che può ancora ospitare sono all’incirca 25 bambini. Se non erro  però sono almeno quattro le aule della Girolami che si vogliono trasferire alla Artom. Non si rischia un sovraffollamento?

"Assolutamente. Il rischio vero è quello di trovarsi un numero di bimbi maggiore rispetto a quello che la scuola può accogliere senza il rispetto del tanto decantato distanziamento sociale post covid,  nonché il giusto numero di insegnanti per classe. Oltre alle comunicazioni tardive fatte ai genitori della Girolami - che hanno tutto il nostro appoggio e comprensione - non capiamo come si possano prendere decisioni così senza aver avuto prima un consulto con i diretti interessati. Il nulla osta del municipio è arrivato l’11 agosto e, stando alle comunicazione intercorse tra scuola e municipio, sembra che vogliano ricavare due aule al piano terra dell’istituto, andando di fatto a sacrificare l’area mensa  e altre zone in corrispondenza della palestra e degli uffici amministrativi".

Sembrano decisioni affrettate che non tengono conto della quotidianità scolastica dei piccoli alunni, siano essi della Girolami che della Artom. In questo modo a risentirne sarà il benessere dei bambini che si vedranno stipati e con meno spazi a loro disposizione, giusto?

"Vorrei sia chiara una cosa. Noi della Artom siamo ben felici di accogliere i piccoli della Girolami e non ci facciamo certo la guerra fra noi, anzi. Insieme stiamo protestando proprio per avere un piano ad hoc per il bene dei nostri figli. Tant’è che ho parlato personalmente con il presidente della Girolami che, come tutti noi, si è trovato davanti alla comunicazione che ci ha messi tutti in allarme".

In merito a questa vicenda parole dure sono arrivate anche dai consiglieri della Lega, Giovanni Picone capogruppo e Marco Giudici, vicepresidente dell’Aula e membro della commissione scuola che si sono schierati al fianco dei genitori. Pensa che il XII Municipio prima del ‘suono della campanella’ riuscirà ad avere un piano preciso per risolvere al meglio questa situazione?

"Guardi al momento a me sembra che al Municipio di competenza più che il benessere dei bambini sembra interessare di risolvere la questione nel più breve tempo possibile. Come poi si vedrà… Pensi che i sopralluoghi alla Artom sono avvenuti senza contattare nessuno e si vocifera inoltre che, ad uffici municipali chiusi, i lavori per creare le aule dovrebbero iniziare per il 20 agosto prossimo".

Il crollo del controsoffitto della Girolami (che risale almeno al 4 aprile di un anno fa e per il quale non c’è ancora un progetto) era già un ‘segnale’ che non faceva presagire nulla di buono in quanto ad organizzazione delle istituzioni preposte. E ad oggi si aggiunge che i genitori della Girolami non sanno ancora dove e come andranno i loro figli. Paradossale non trova?

"Come presidente del comitato scolastico della Artom, mi sento di affermare che tutta questa situazione ha del surreale. Sappiamo che persino La Franceschi di via Donna Olimpia si è proposta ad ospitare un aula. Un’ipotesi che potrebbe ‘alleggerire’ la situazione. Ad oggi nessuno ha avuto l’idea e la voglia di confrontarsi con noi che di fatto siamo i diretti interessati".

Come genitore e presidente del comitato scolastico della Artom cosa chiede quindi?

"Insieme ai genitori della Girolami con cui ci siamo allineati – ma forse è meglio dire alleati -  per avere una soluzione ottimale per tutti i piccoli alunni, chiediamo ciò che di base dovrebbe avvenire spontaneamente: trasparenza e un incontro urgente con il municipio. Sia noi della Artom che i genitori della Girolami vogliamo solo una cosa: trovare la soluzione migliore per i bambini di entrambi i complessi scolastici. Come detto prima invece sembra che al Municipio interessi più il disbrigo in fretta ‘della pratica’ ".

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