Via dei Giubbonari, la Raggi fa un altro regalino al Pd: riecco la storica sede
Grazie ai 5Stelle il Partito democratico potrebbe rientrare nella sezione di via dei Giubbonari, quella storica da cui, nel 2016, i Dem dovettero andarsene perché morosi per 170 mila euro nonostante il "canone" fosse di 100 euro al mese. Oggi, invece, a causa di una mozione presentata da Roberto Allegretti - consigliere 5Stelle e membro dell’Associazione nazionale Partigiani - le probabilità che, usciti dalla porta, i Dem possano rientrare dalla finestra di un immobile riacquisito dal Campidoglio, è altissima. Anche se, va sottolineato, non sarà mai una cosa diretta: il piano di rientro dalle morosità con Equitalia impedisce infatti al Pd di riavere la sede.
Così elevata, come possibilità, che dopo oltre 75 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, questa vicenda riaccende la disputa fra destra e sinistra sulla memoria condivisa. Succede che nell’anno del Signore 2020 Allegretti presenti una mozione per fare dei locali ex Pci (e poi Pd) di via dei Giubbonari un centro informativo sulla resistenza romana. A dirla tutta, il testo originale prevedeva addirittura l’assegnazione diretta alla stessa Anpi. Tanto che il presidente della Commissione Patrimonio, il grillino Francesco Ardu, non ha voluto votare il testo. Poi, arriva il capogruppo Pd, Giulio Pelonzi, che prende il testo Allegretti e si accorda per modificare il tutto: via l’assegnazione diretta e sì a un generico punto informativo da affidare con un futuro bando di gara.
Lato Fratelli d’Italia, il capogruppo, Andrea De Priamo, lancia l’esca: proporre di destinare i locali di via di Terme di Traiano, - già storica sede dell’Msi e poi circolo di AN e di FdI - primo luogo ad ospitare gli esuli Giuliano Dalmata, a centro analogo sulle vicende delle foibe e dell’esodo istriano. Eppure, nonostante i locali di Colle Oppio finiti anch’essi nel calderone di Affittopoli, abbiano subito lo stesso destino della sede dem di via dei Giubbonari, «incredibilmente - spiega De Priamo - grillini e sinistra hanno bocciato i nostri emendamenti». E parte la polemica: da destra si sospetta che tutta questa storia sia solo un modo per riaffidare via dei Giubbonari al Pd, più o meno direttamente.
A sinistra, Giulio Pelonzi spiega: «È giusto e significativo che uno spazio dedicato per anni al dibattito politico, nel cuore della città di Roma, sia ora destinato al ricordo di uno dei più importanti momenti della storia italiana e romana». Poi una timida apertura: «Noi crediamo si debba aprire una riflessione, dopo le dichiarazioni del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sulla necessità di creare un museo o un centro informativo sulle Foibe e siamo disponibili a un confronto politico aperto per individuare uno spazio».