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Scuola nel caos, troppi alunni fuori dalle aule. "Così si farà lezione nelle parrocchie"
“E’ assolutamente necessario l'intervento tecnico delle istituzioni. E, pur ricorrendo alla presenza di tutti i possibili spazi esterni e interni dei vari plessi, ci verrebbero a mancare 15 aule che dovrebbero accogliere altrettante classi, 6 per la scuola secondaria di primo grado, 6 per la scuola primaria e 3 per la scuola dell’infanzia”. Fa i conti e si dice preoccupata non poco in vista del rientro in classe a settembre Annalisa Laudando, dirigente scolastica “di frontiera”. Guida l'Istituto Comprensivo “Via Poseidone”, VI Municipio, le Torri, alla periferia sud-est della città, articolato in 4 plessi, che accoglie una popolazione scolastica di 1.158 alunni dei tre ordini e gradi. Il 35,8% sono studenti extracomunitari, il 18,7% disabili medio-gravi certificati ai sensi della legge 104, poi circa l’8% è ancora in attesa di una certificazione su questo fronte, infine un buon 15% è ascrivibile alla categoria dei bisogni educativi speciali nelle differenti tipologie. “Serve reiventarsi gli spazi a causa dell’emergenza sanitaria – spiega la preside - ma siamo stati informati che il Municipio ha fondi e mezzi limitati per venire incontro alle esigenze degli istituti”.
La paura è quella che vi dovrete dar da fare autonomamente?
“Al tavolo tecnico municipale tenutosi l’8 luglio ci è stato riferito che in parte dovremo provvedere in modo indipendente, coinvolgendo il più possibile enti e associazioni territoriali, come ad esempio le parrocchie, la Croce Rossa Italiana, il Genio Civile, etc”.
Il punto è il tempo a disposizione per attivarsi?
“Per un territorio così “affollato” di scuole e con un alto tasso di concentrazione abitativa, anche l'uso di “altri spazi” risulta piuttosto peregrino, poiché per un solo spazio disponibile del quartiere concorrono almeno cinque diverse istituzioni scolastiche. Fermo restando che gli stessi spazi adattati alle esigenze didattiche degli allievi andrebbero comunque messi in sicurezza e andrebbe pianificato per ognuno un documento di valutazione dei rischi, nonché prestabilito personale aggiuntivo”.
I problemi sono tanti.
“Prenda la refezione”.
Quanti studenti ne fanno ricorso quotidianamente nella sua scuola?
“Ben 450 della scuola primaria più ulteriori 92 dell’infanzia. Aggiungiamo i docenti accompagnatori e gli OEPA (operatori scolastici accompagnatori) per gli studenti disabili del solo plesso di via Poseidone 39. Ad essi vanno sommati altri 68 studenti dell’altro plesso di via Poseidone e quelli del plesso di via Torraccio di Torrenova, oltre - anche qui - a dover contare i docenti e OEPA”.
Ne ha parlato con il Municipio?
“Ha fatto un sopralluogo il 14 luglio”.
Cosa è emerso?
“La necessità di svolgere almeno 4 turni mensa al giorno per la primaria, e l’assicurare il pasto ai 92 bambini dell’infanzia nelle classi di appartenenza, con relativo problema di igienizzazione dell’ambiente prima e dopo il pasto giornaliero a carico della ditta incaricata del servizio”.
La mensa non è l’unica questione aperta.
“C’è il capitolo palestre. La decisione del Municipio di prorogarne l’affido anche per il prossimo anno scolastico alle associazioni sportive già operanti mi sembra illogica, alla luce della situazione in corso”.
Perché?
“Probabilmente le palestre diventeranno aule, e non sarebbe quindi possibile operare la loro sanificazione quotidiana”.
Verrà fatto un altro sopralluogo da parte del Municipio nel suo istituto?
“Sì, mi hanno detto dopo il 15 luglio, ma è troppo tardi perché l’Usr Lazio ci ha chiesto di rispondere al monitoraggio per l’avvio del prossimo anno proprio per quella data”.
Un rompicapo nel rompicapo…
“Lo dico senza polemiche: i problemi rimangono concretamente tra le mani di noi dirigenti scolastici”.