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Roma, più tavolini senza delibera e scoppia il caos

Damiana Verucci
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C'è chi ha posizionato i tavoli sulle strisce blu, chi agli incroci, chi addirittura dall'altra parte della strada. Tutte autorizzazioni che, ad oggi, dovranno essere rigettate dai municipi competenti. La delibera sull'ampliamento delle occupazioni di suolo pubblico, che deve essere ancora portata in assemblea capitolina, rischia di fare più danni che altro o comunque di illudere gli esercenti i quali hanno capito un concetto fondamentale di quel testo “intanto fate la domanda e mettete i tavoli e poi si vedrà”. Ma è in quel futuro non troppo lontano che ci giocano i sogni perché i Municipi, sulla base dei 33 criteri minimi inderogabili che attualmente fanno fede, non potranno che rigettare le domande di ampliamento e quelle nuove.

In I Municipio, fa sapere la presidente Sabrina Alfonsi che ora ha anche la delega sul commercio, “sono arrivate già più di 500 domande ma tutte dovranno sottostare ai vari pareri dei soggetti in campo per l'ok definitivo al titolo concessorio e gli uffici mi comunicano che tante riguardano tavoli e arredi agli incroci, sulle strisce blu, su strade pedonali dove è impossibile metterle, quindi stando così le cose gli uffici daranno parere negativo”. Per Alfonsi “altro che emergenza. Se così doveva essere perché stiamo ancora nella fase di definizione delle regole mentre gli esercenti mettono i tavoli dove vogliono sentendosi peraltro legittimati a farlo?”. Non è cambiato nulla neanche nel II Municipio.

L'assessore al commercio, Valerio Casini, parla di una cinquantina di domande arrivate ad oggi e dice subito che non sono poche perché “con le attuali forze in campo assolutamente insufficienti abbiamo serie difficoltà a dare risposte nei tempi stabiliti. E poi non si possono comunque saltare le richieste dei pareri a vigili, mobilità, sovrintendenza e quindi siamo allo stesso punto di prima considerato anche il fatto che nel nostro municipio abbiamo il grosso problema delle pedane con i dissuasori che se sono previste dal codice della strada per la Sovrintendenza, invece, non sono autorizzabili”.

Stessa situazione nell'VIII Municipio dove di domande di ampliamento ne sono arrivate ad oggi 25. “Almeno la metà sono da rigettare – fa sapere l'assessore al commercio Leslie Capone – alcune non lasciano spazio sui marciapiedi per i pedoni, altri mettono gli arredi dall'altra parte della strada, ovvero bisogna attraversare la strada per arrivare ai tavoli. Ma il punto è che mentre gli esercenti occupano spazio non consentito e irregolare le pratiche devono fare tutto il normale iter come non ci fosse alcuna situazione emergenziale da affrontare”. 

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