dal 29 maggio
Spiagge libere ma a numero chiuso
Si parte il 29 maggio e le spiagge libere saranno «visitabili» da una app passiva scaricabile dai romani che darà loro contezza degli spazi disponibili e della possibilità di usufruirne. Passiva perché non si potrà prenotare in modo vero e proprio un posto sull'arenile ma vedere solo se c'è disponibilità prima dell'arrivo in spiaggia. Questo per evitare file e assembramenti.
Come si assicurerà il distanziamento? Con delle paline sistemate a sette metri l'una dall'altra per uno spazio di 25 mq ciascuno (usufruibile da sei persone di media) che dovrebbero fare stare comodo un nucleo familiare, affiancate da corridoi d'accesso all'arenile.
E gli amici? O chi andrà al mare da solo? Si potrà comunque sistemare nello stesso spazio alle dovute distanze considerando anche che un lettino dovrà, come da ordinanza regionale, essere messo ad un metro e mezzo da un altro.
Ecco il piano del Campidoglio per la stagione balneare in era covid, salvo modifiche dell'ultimo minuto. Il Comune godrà di circa 800 mila euro di soldi stanziati dalla Regione Lazio con i quali ha potuto assicurare il via libera alla stagione estiva sia di spiagge libere che di quelle in concessione. Per nessuna ragione, tuttavia, ha voluto che se ne occupassero i concessionari neanche in minima parte. Gli stessi, ad esempio, avevano suggerito il preposizionamento degli ombrelloni e dei lettini per evitare il distanziamento «fai da te» che però l'Amministrazione avrebbe risolto appunto con le paline «segnaposto».
Spiagge a numero chiuso, dunque, che saranno probabilmente sorvegliate dal personale ingaggiato dal Campidoglio, ad esclusione dei vigili urbani che si sono al momento rifiutati di svolgere questo compito. E proprio qualche concessionario lamenta di non essere stata presa in considerazione alcuna delle loro proposte fatte ai tavoli istituzionali. Ad esempio, dicono da Capocotta, «servivano maggiori zone d'ombra perché saranno inevitabili file e attese della gente».
A giudicare dal numero delle persone che passeggiavano lo scorso weekend sulla spiaggia, pur nell'impossibilità di fermarsi e stare al sole e con gli stabilimenti chiusi, potrebbe essere una stagione ad alto afflusso. I concessionari se lo augurano e non escludono, in modo molto sincero, rincari dovuti all'impossibilità di lavorare per oltre due mesi, alle perdite subite e alle spese per la sanificazione. Ad esempio il costo medio dei lettini passerà da cinque a sei euro e rialzi potrebbero esserci anche per i menù di cibi e bevande nei chioschi sugli arenili.