Ultime ore per salvare Roma Multiservizi
A rischio 270 lavoratori. Ecco le proposte del direttore generale di Roma Capitale
Le prime lettere di licenziamento per 270 lavoratori del raggruppamento temporaneo di imprese (Rti) composto dalla municipalizzata di secondo livello Roma multiservizi con le aziende private Sea, Isam e Sana full service sono partite alcuni giorni fa e da lunedì i licenziamenti potrebbero essere operativi. La Rti che gestisce la maggior parte dei lotti appaltati da Ama per la raccolta differenziata delle utenze non domestiche (bar, ristoranti, ecc) ha declinato la richiesta della municipalizzata di prorogare l'appalto scaduto considerato «antieconomico» da Multiservizi e dalle altre aziende. Dopo le manifestazioni sotto il Campidoglio di lavoratori e sindacati che si sono svolte alcuni giorni fa, il Campidoglio è intervenuto nella vicenda cercando di mediare per evitare i licenziamenti. Questa mattina, nel corso di una seduta dedicata della commissione capitolina Trasparenza, il direttore generale di Roma Capitale, Franco Giampaoletti, ha fatto il punto della situazione. «Come sapete il lotto è scaduto, abbiamo invitato anche noi le aziende ad accettare una proroga proponendo loro di sedersi a un tavolo con Ama per elaborare una proposta tecnico organizzativa che, con la combinazione dello strumento del fondo d'integrazione salariale (Fis), possa rendere la commessa in equilibrio e permettere il proseguimento del servizio nel lotto indicato. Oggi ci sarà questo tavolo tecnico tra Ama e le aziende. Domani mattina alle 10 contiamo di avere la proposta che presenteremo anche ai sindacati. Non possiamo non essere certi che tutti abbiamo percorso fino all'ultimo millimetro di spazio a disposizione per evitare di arrivare alla risoluzione dei rapporti di lavoro». Per il Campidoglio le soluzioni possono essere diverse. Non solo l'utilizzo della Fis, ma per tutelare i lavoratori potrebbero esserci anche altre due strade. A spiegarle durante la commissione sempre il direttore generale Giampaoletti: «Noi - ha detto - siamo disponibili a sederci al tavolo con Roma multiservizi per verificare se possa esservi una osmosi da un servizio all'altro». In pratica una parte dei lavoratori sarebbe spostata dall'appalto sulle utenze non domestiche a quello del global service (pulizia delle scuole, servizio mensa, ecc) che Roma multiservizi svolgerà in proroga per Roma Capitale fino al 31 luglio. La terza strada tracciata da Giampaoletti è quella di utilizzare la norma contenuta nell'ultimo decreto Milleproroghe che ha reintrodotto all'interno del testo unico delle società a controllo pubblico «il listone regionale» per i lavoratori delle partecipate in esubero. «Una sorta di serbatoio da cui assumere per le aziende partecipate della Regione», ha spiegato Giampaoletti. Ovviamente la normativa sarebbe applicabile solo ai lavoratori della municipalizzata di secondo livello capitolina e non a quelli delle altre aziende che compongono il Rti. Per loro Giampaoletti ha in mente un'altra cosa. «Quando ci sarà il nuovo piano assunzionale di Ama - ha spiegato - nella procedura ad evidenza pubblica per le assunzioni sarà inserito un criterio preferenziale per i lavoratori che abbiano avuto in precedenza rapporti di lavoro in servizi resi per conto del gruppo Roma Capitale». Le tre vie potranno essere allargate da Ama e Roma Multiservizi nell'incontro che si svolgerà oggi alle 18. «Domani mattina alle 10 vedremo se siamo riusciti a costruire quel ponte per chiudere la transazione», ha ribadito il direttore generale capitolino sottolineando come in ogni caso: «La nostra interpretazione delle disposizione normative in materia di Covid rendono difficilmente applicabili l'esecuzione di una procedura di mobilità in questo periodo». La normativa nazionale infatti ha bloccato i licenziamenti fino ad agosto 2020. Nel corso della commissione anche il segretario della Cgil di Roma e Lazio Natale Di Cola ha toccato il punto promettendo battaglia a Roma Multiservizi. «Questa - ha detto - è l'unica procedura di licenziamento a Roma ed è decisa da un'azienda pubblica nonostante ci sia una norma dello Stato che dice che fino ad agosto non si può licenziare. Le lettere di licenziamento sono illegittime, le impugneremo e valuteremo tutte le azioni di responsabilità».