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La verità di Zingaretti sulle mascherine fantasma: "Chi ha sbagliato pagherà"

Il governatore in Aula alla Pisana riferisce al Consiglio sulla gestione dell'emergenza Coronavirus. Via libera alla commissione d'inchiesta

Fernando M. Magliaro
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Una seduta fiume quella dedicata dal Consiglio regionale, il 14 maggio, all'emergenza Covid-19. Al termine, è stato deciso il varo di una Commissione d'indagine sulla gestione della pandemia, accogliendo, così, almeno in parte le richieste delle opposizioni che ora, fra Lega e Fratelli d'Italia, hanno aperto un'asta per rivendicarne la guida. Per il resto, molte chiacchere e poca sostanza. Sinteticamente: Zingaretti ha ripercorso le difficoltà e le iniziative intraprese, ha rivendicato come un successo dell'Amministrazione i numeri contenuti della pandemia nel Lazio e sulla questione “mascherine fantasma” ha ringraziato le opposizioni, annunciato un “se qualcuno ha sbagliato, pagherà” e, per il futuro, ha lanciato un'audizione per evitare il ripetersi di eventuali errori. La maggioranza di centrosinistra ha sottolineato i numeri dei contagi e minimizzato il caso “mascherine fantasma”. Le opposizioni hanno attaccato, in modo piuttosto farraginoso, continuando a chiedere chiarimenti e evidenziando le incongruenze dell'operato dell'Amministrazione regionale.   MINUTO DI SILENZIO La seduta è iniziata con un minuto di silenzio, proposto da Zingaretti, in memoria delle vittime dell'epidemia. ZINGARETTI: “IMPATTO SARÀ DEVASTANTE” Nel corso della sua relazione introduttiva, Zingaretti ha evidenziato come “L'impatto nel Lazio sarà durissimo, devastante. La nostra economia è molto ‘terziarizzata, a Roma in particolare, e ha nel turismo, nel commercio e nella vocazione internazionale la crescita: quindi saremo colpiti perché questo è il nostro modello produttivo. Il vero rischio non è solo quello della povertà, ma della forte crescita delle disuguaglianze sociali”.  ZINGARETTI: “70MILA DOMANDE DI CASSA INTEGRAZIONE, 28MILA PAGATE. POCHE” “Sono circa 70mila le domande di cassa integrazione in deroga già trasmesse. L'Inps al momento ne ha autorizzate meno della metà e pagato circa 15mila, che corrispondono a circa 28mila lavoratori. È troppo poco”.  ZINGARETTI: “LUNEDÌ RIAPRONO BARBIERI E PARRUCCHIERI. AMMESSI CONSUMI NEI BAR” “La vera ripresa ci sarà quando il Lazio comincerà a lavorare di nuovo. Da lunedì inizierà a cambiare molto. Nelle prossime ore è atteso il decreto del Governo e non appena ci sarà il via libera procederemo. Per quanto riguarda il Lazio, rispetto alla nostra curva epidemiologica, sarà possibile riaprire, anche se con regole di grande prudenza, il consumo sul posto nei ristoranti e nei bar, fare ripartire i negozi al dettaglio e riaprire i servizi alla persona, come parrucchieri, barbieri ed estetisti e i banchi non alimentari nei mercati”.  “RIPARTE LO SPORT” MA CON REGOLE STRETTE Nel Lazio sarà possibile “far ripartire, anche nei centri sportivi, le attività sportive all'aperto seppure senza l'uso degli spogliatoi. L'assessore alle Attività produttive ha cominciato a costruire con le associazioni datoriali protocolli che permettano l'apertura in sicurezza”.  ZINGARETTI: “SPIAGGE LIBERE DEVONO RESTARE TALI” Per quanto riguarda le spiagge, “vedremo cosa dovremo fare per la stagione balneare, dovrà essere garantito il controllo per la sicurezza sulla balneazione in tutto il litorale per le spiagge libere che tali devono rimanere”. Per questo motivo “stiamo pensando a un intervento a sostegno dei Comuni che permetta nei tre mesi estivi un controllo graduale e selettivo della gestione di questo compatto”, ha concluso Zingaretti.  ZINGARETTI: “FONDAMENTALE SPINTA DELLE OPERE PUBBLICHE” “Una grande spinta dovrà arrivare dal rilancio delle opere pubbliche. Per questo abbiamo chiesto a tutte le direzioni regionali una ricognizione su tutto ciò che abbiamo finanziato e prepariamo un pacchetto di opere pubbliche che potranno essere avviate nei prossimi 12 mesi per 2 miliardi di euro: strade nuove, mobilità sostenibile, scuole più sicure, più tecnologie, ospedali all'altezza delle sfide dell'innovazione”.  MASCHERINE FANTASMA; ZINGARETTI: “RIPENSARE MODALITÀ OPERATIVE DEL PUBBLICO” “Penso che questa vicenda debba essere utilizzata anche dal Consiglio per non avere paura di ripensare il modo in cui opera il settore pubblico. Siamo abituati a organizzare simulazioni di protezione civile, definendo protocolli di intervento e allenando le nostre squadre nell'allestimento di campi di emergenza e di evacuazione. La tragedia Covid ci obbliga a progettare analoghi manuali di intervento di emergenza per la produzione o l'approvvigionamento di beni su larga scala con tempi mai pensati prima.  MASCHERINE FANTASMA; ZINGARETTI: “ATTIVAZIONE DI UN AUDIT PER NUOVO PIANO” “Analogamente a quanto accade nella disciplina sulla responsabilità amministrativa, ad eventi avversi si risponde migliorando l'assetto delle procedure e dell'organizzazione. Per questo motivo ho chiesto l'attivazione di un audit, che discuteremo anche in questa sede, per predisporre un nuovo piano, in presenza di eventi eccezionali, con nuove procedure di acquisto speditive e trasparenti. Nella consapevolezza che siamo proiettati in scenari inediti rispetto ai codici in cui siamo abituati a vivere e operare come pubblica amministrazione. Già oggi assistiamo a effettivi dispersivi di competizioni commerciali nel mondo su produzioni industriali saturate, ad esempio i reagenti per i tamponi. Dobbiamo fare chiarezza su quanto è accaduto, senza timore, e prepararci ad efficientare la nostra macchina amministrativa per affrontare al meglio il futuro”.  MASCHERINE FANTASMA; ZINGARETTI: “BENE LE OPPOSIZIONI A VIGILARE E DENUNCIARE” Sulla vicenda delle mascherine e delle fideiussioni bancarie a garanzia della restituzione degli acconti dati dalla Regione Lazio “il Consiglio regionale dovrà decidere le forme e gli strumenti adeguati per continuare ad affrontare questo tema. Più trasparenza c'è e meglio è perché non c'è nulla da nascondere ed è giusto che la verità si cerchi insieme. In questo scenario di forte criticità e di grande difficoltà nel reperire fornitori e intermediari affidabili hanno fatto bene le forze di opposizione a vigilare, denunciare e indicare i problemi. La vostra è anche la nostra preoccupazione come giunta e maggioranza politica. Di fronte all'evento improvviso della pandemia vi è stata una grande difficoltà nell'approvvigionamento della protezione individuale di fronte alla crescita della domanda che ha messo in crisi l'Europa”.  MASCHERINE FANTASMA; ZINGARETTI: “SU OPPORTUNISMO OPERATORI MERCATO SI ESPRIMERÀ MAGISTRATURA” Attualmente “la necessità di protezione che richiede il nostro sistema sanitario va dagli 80mila ai 100mila dpi al giorno. Su comportamenti di operatori di mercato che possono avere compiuto iniziative opportunistiche a danno della Regione si esprimerà la magistratura e tutti gli organismi inquirenti con cui stiamo collaborando e stiamo tenendo costantemente informati”.  MASCHERINE FANTASMA; ZINGARETTI: “SE QUALCUNO SE N'È APPROFITTATO, DOVRÀ PAGARE” Se qualcuno se n'è approfittato dovrà pagare e pagherà. La Eco Tech ci ha comunicato di avere sottoscritto accordi con le sue aziende fornitrici per la restituzione dell'intera somma dell'accordo erogato e la firma di una transazione che fissa un puntuale piano di rientro e su questo si è avviata una procedura di restituzione. Vigileremo con grande rigore perché l'impegno preso da Eco Tech sia rispettato fino a quando l'ultimo euro non ritornerà nelle casse della nostra istruzione. Non lasceremo nulla di intentato.  MASCHERINE FANTASMA; ZINGARETTI: “CHIESTA ESCUSSIONE POLIZZE” Parallelamente al recupero dei soldi concordato con la Eco Tech, Zingaretti ha anche aggiunto: “va avanti anche l'iter che riguarda le polizze. L'1 maggio è già stata chiesta la loro escussione e domani è il termine ultimo per la loro riscossione. Anche su questa vicenda, se qualcuno si è approfittato in un momento di necessità di questa istituzione pagherà davanti alla giustizia”.  MASCHERINE FANTASMA; ZINGARETTI: “INACCETTABILE CAMPAGNA DIFFAMATORIA” “Tutte le persone perbene e responsabili di fronte al rischio dell'esplosione pandemia in quelle ore si sono adoperati per gli approvvigionamenti. Anche su questo dovremo fare chiarezza. Oggi scriverne è legittimo e naturale e giusto e facile. È la forza della democrazia, però farlo seminando veleni e sospetti sulle persone perbene è molto meno. Non parlo del dibattito politico tra di noi, che è utile e dovrà continuare, ma lo dico in questa sede perché qualcosa di inaccettabile è accaduto  come la campagna diffamatoria che sulla rete ha sparso veleni ignobili su persone perbene, e l'aver accusato me di una malattia falsa e inventata, e curata in una clinica privata”.   Dopo la relazione del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti nel corso della seduta del Consiglio regionale sull'emergenza Covid-19, presieduta da Mauro Buschini, si è aperto il dibattito fra i consiglieri di maggioranza e di opposizione. Tralasciando l'eloquio di certi interventi che fanno rivalutare la dialettica di Luca Giurato, la sintesi è la difesa a oltranza dei risultati numerici da parte della maggioranza e totale minimizzazione del caso Eco Tech e mascherine fantasma. Dall'altro lato, uno (spesso confuso) tentativo di insistere sul caso Eco Tech evidenziando le manchevolezze dell'Amministrazione regionale sul caso.  COLOSIMO (FDI): “PROTEZIONE CIVILE REGIONALE NON ALL'ALTEZZA” Chiara Colosimo (Fratelli d'Italia) ha aperto gli interventi della discussione generale in Aula. “Le mascherine sono l'immagine simbolo di questa epidemia - ha detto - una bandiera che nel Lazio è stata ammainata. Il 31 gennaio, quando il Governo ha proclamato lo stato di emergenza sanitaria, avrebbe dovuto subito pensare all'approvvigionamento dei dispositivi di sicurezza, essenziali per garantire i nostri operatori sanitari. Non è stato fatto questo e la reazione della Regione Lazio è stata affannosa e disordinata. In questa situazione si sono inseriti approfittatori e sciacalli, fino alla verosimile truffa della vicenda Eco Tech, che ho denunciato prima con un'interrogazione e poi anche alla magistratura fin dal 7 aprile”. Colosimo ha poi chiamato in causa l'amministrazione: “La Regione è parte lesa, dice il presidente. Ma è anche vero che ci sono responsabilità precise dei vertici della protezione civile regionale che non sono stati all'altezza: 36 milioni di euro destinati a Dpi che non sono mai arrivati, mettendo a rischio il personale sanitario. Una società sconosciuta, che commerciava in lampadine, ha firmato un contratto con un anticipo di 14 milioni senza alcuna preliminare valutazione sul fornitore e senza copertura assicurativa. Caro presidente: dobbiamo cacciare i mercanti dal tempio delle istituzioni'”.  PIROZZI (FDI): SU CASO ECO TECH “CERTIFICAZIONE CON PHOTOSHOP” Sergio Pirozzi (FdI): “C'è una responsabilità politica del presidente della Regione, che ha tenuto per sé la delega alla protezione civile. Perché c'è un errore iniziale che ha causato tutto questo. Non è stato fatto un bando iniziale con una manifestazione di interesse, come ha fatto ad esempio la Campania, cito una regione amministrata dal centro sinistra. Questo errore iniziale ha dato spazio a ditte improbabili, magari presentate dall'amico dell'amico. Non è vero che tutto si è svolto nella massima trasparenza, come ha detto lei - ha detto Pirozzi rivolgendosi a Zingaretti - ho chiesto le certificazioni dei dispositivi, le polizze fideiussorie fin da aprile. E poi quali controlli sono stati fatti? La certificazione prodotta dalla Eco Tech è fatta con Photoshop, il codice fornito non si riferisce a dispositivi di protezione ma al riconoscimento facciale. Lo ha scoperto mia figlia di 11 anni con una ricerca su internet. Possibile che nessun dirigente della protezione civile se ne sia accorto? I responsabili di questo pasticcio devono essere cacciati per manifesta incapacità”.   MASELLI (FDI): “RIPENSARE SISTEMA RESIDENZE ASSISTITE” Massimiliano Maselli (FdI) ha iniziato il suo intervento criticando la Giunta perché nonostante i continui appelli a lavorare insieme, la gestione è stata completamente della cabina di regia. Poi Maselli ha ribadito le proposte avanzate in questi giorni: “Occorre ripensare il sistema delle Rsa e delle case di riposo; serve una riorganizzazione ospedaliera con concentrazione in 4-5 Covid Hospital nel Lazio, perché non ha funzionato aprire reparti Covid che hanno creato disagi generali agli altri reparti e alle liste di attesa”. Infine, Maselli ha indicato nel Veneto il modello da seguire, perché nel Lazio “l'emergenza ha dimostrato una debolezza strutturale del territorio su cui bisogna fare il primo investimento: i medici generali sono stati lasciati soli, l'assistenza domiciliare non esiste, non ci sono più le diagnosi precoci, sono stati fatti pochi tamponi'.  RIGHINI (FDI): SU MASCHERINE “SCIATTERIA” AMMINISTRATIVA Giancarlo Righini (FdI) ha incentrato il suo intervento sulla questione delle mascherine non consegnate, parlando di “sciatteria non consentita in un momento così delicato”. Righini ha puntato il dito soprattutto contro la superficialità dei controlli sugli interlocutori: “Basta vedere gli atti - ha detto - gli impegni contrattuali fatti con società dall'esiguo capitale sociale e create solo pochi mesi prima degli affidamenti ricevuti dalla Regione per milioni di euro. Oppure società inattive con capitali sociali non ancora interamente versati e altre che hanno ricevuto anticipi senza neanche fornire garanzie fideiussorie”.  TRANCASSINI (FDI): “ZINGARETTI PASSATO DAL VI QUERELO AL VI RINGRAZIO” “Prendiamo atto che Zingaretti è passato dal ‘vi querelò al ‘vi ringraziò e ha dato diponibilità per andare fino in fondo nella incresciosa vicenda delle mascherine acquistate dalla Regione Lazio. Ribadiamo la necessità di una commissione d'inchiesta nell'interesse delle tante persone oneste che in questa vicenda sono parte lesa. Ci auguriamo che oggi il Consiglio regionale si esprima in tal senso”. TRIPODI (LEGA): “COMMISSIONE DI INCHIESTA SU CASO MASCHERINE” Orlando Tripodi (Lega) ha chiesto l'istituzione di una commissione di inchiesta sulla questione mascherine e di affidarne la presidenza alla Lega “che ha già presentato una richiesta in tal senso'. Il capogruppo ha poi lanciato un allarme sul controllo del territorio perché “la crisi economica in atto offre opportunità a usurai e malavita organizzata'. Tripodi ha concluso il suo intervento sottolineando che “i cittadini del Lazio hanno dimostrato grande forza e senso di responsabilità, a differenza della politica”. GIANNINI (LEGA): “SOTTOVALUTATA EMERGENZA” Daniele Giannini (Lega) ha criticato la gestione dell'emergenza da parte del presidente Zingaretti, perché a suo giudizio non ha funzionato la condivisione e non c'è alcun ‘modello Lazio da seguire in quanto è la regione del centrosud che sta messa peggio. “All'inizio si è sottovalutata l'emergenza - ha detto Giannini - il direttore dello Spallanzani l'aveva bollata come una banale influenza e su questa linea si è attestata anche la Giunta, tant'è che il presidente si recò anche in Lombardia'. Giannini ha quindi elencato le conseguenze dei ritardi: “Pochi tamponi, numero verde che ha funzionato male, mascherine che mancano perché ci si è affidati a emissari inaffidabili e mancato ascolto dei territori. Basti citare l'esempio dell'ospedale chiuso a Palestrina e riconvertito in Covid senza neanche sentire il sindaco. I dati della Protezione civile lo dimostrano. Nel Centro sud, il Lazio, tra contagi e decessi, è la regione fanalino di coda dietro a Campania, Puglia e Calabria. Il modello sbandierato da Zingaretti, è una fake news. Nella fase più acuta dell'emergenza  sono mancate 7,5 milioni di mascherine, gli irrisori quanti tardivi rimborsi non cancellano la carenza di dispositivi come denunciato dal personale sanitario e le assunzioni sono state gestite in maniera confusionaria senza attingere prioritariamente alla graduatoria del Sant'Andrea. La scelta dei Covid Hospital effettuata senza il coinvolgimento dei sindaci della provincia di Roma, ha penalizzato in particolare le amministrazioni di centrodestra. A Palestrina, ad esempio, il primo cittadino ha dovuto subire le scelte compiute dall'assessore D'Amato e dalla Asl Roma 5, senza poter proferire parola al riguardo della trasformazione dell'ospedale in centro covid-19. Stessa sorte per Campagnano, divenuta zona rossa nonostante le ripetute richieste di fare tamponi dell'amministrazione locale. Zingaretti in salute è stata l'unica buona notizia della giornata. Sorge il sospetto che abbia contratto il virus anche per i cattivi consigli di Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani, che ancora, a fine febbraio, sosteneva che il Covid fosse poco più di un'influenza. Il presidente della Regione, fidandosi forse di questa tesi ha poi partecipato a Milano al famoso aperitivo ed ora potrebbe si considerarsi parte lesa”.  CIACCIARELLI (LEGA): GIUNTA INSENSIBILE A PROPOSTE CONSIGLIERI Pasquale Ciacciarelli (Lega) nel corso del suo intervento ha lamentato la scarsa attenzione della Giunta alle proposte dei consiglieri regionali: “Ho scritto 18 lettere agli assessori - ha detto - ricevendo zero risposte. Erano spunti su come poter agire in modo efficace sul territorio, visto che noi siamo stati eletti dai cittadini. Ci sono risparmi possibili da fare per reperire fondi da utilizzare in favore di quelle categorie che oggi sono più in difficoltà”.   CARTAGINESE (LEGA): “SU MASCHERINE ZINGARETTI NON SAPEVA NULLA?” Anche Laura Cartaginese (Lega) ha insistito sulla questione delle mascherine: “Qui si tratta dei soldi dei cittadini, il presidente non sapeva nulla di quello che stava accadendo? Come è possibile un ordine di 35 milioni di euro a una società fantasma. Non è stato fatto nessun controllo? Mi sembra strano. Quel servizio poteva essere affidato a società più serie con prezzi molto più bassi. E invece abbiamo fatto ridere tutto il mondo. Dovreste sentirvi responsabili per quello che sta succedendo”. Cartaginese poi ha contestato chi dice che i numeri sull'emergenza sono positivi: “L'assessore D'Amato dice che va tutto bene, ma non va bene per niente. I numeri sono bassi solo perché non sono stati fatti i tamponi. Non va bene niente, basti pensare a quello che è successo al Nomentana Hospital dove sono stati spostati anziani positivi senza mettere in sicurezza la struttura e il personale”. CANGEMI (FI): “FONDAMENTALE RIPRESA ATTIVITÀ ECONOMICHE” Giuseppe Cangemi (Forza Italia) ha lanciato un appello al presidente Zingaretti affinché si faccia presto a dare sostegno alle famiglie e alle imprese. “Mi auguro - ha detto - che arrivino le risorse a tutti quelli che ne hanno diritto, fondamentale per la ripresa di tante piccole attività. La regione si assuma la responsabilità di consentire una vera apertura'. Poi Cangemi ha elencato una serie di interventi da fare: garantire nelle carceri il rispetto degli stessi diritti nella salvaguardia della salute; riaprire gli stabilimenti; far ripartire l'attività sportiva. Sulla questione mascherine, infine, il vicepresidente del Consiglio regionale ha chiesto a Zingaretti l'impegno affinché i responsabili che hanno sbagliato ne paghino le conseguenze.  LOMBARDI (M5S): “SISTEMA SANITARIO IMPREPARATO A PANDEMIA” Roberta Lombardi (Movimento 5 stelle) ha sottolineato l'enorme sforzo profuso: “Siamo impegnati in una sfida senza precedenti, non avevamo nessuna esperienza a cui fare riferimento. Abbiamo imparato a lavorare facendo squadra e guardando agli aspetti essenziali. Non solo il nostro apparato immunitario era impreparato al virus, ma anche il nostro sistema sanitario, devastato da anni di tagli. Dieci anni di spending review in questa regione sono stati drammatici. Questo virus ci ha anche insegnato che non funziona il nostro sistema sanitario su base regionale. Ci siamo trovati con un sistema che faceva acqua da tutte le parti. In appena 40 giorni il governo ha raddoppiato i posti letto in terapia intensiva, assunto nuovo personale. Le condizioni di lavoro del personale sanitario sono state terribili. Nelle regioni del Nord sono stati lasciati soli a combattere a mani nude, mentre i loro governatori andavano in televisione tutti i giorni per lanciare accuse al governo nazionale”. Lombardi ha poi fatto una serie di proposte: “Il 37 per cento delle morti nelle Rsa dipende dalla Covid-19, è arrivato il momento, anche nella nostra regione, di ripensare alla cura degli anziani, dei malati cronici, dei fragili. Forse sarebbe il caso di pensare a una commissione regionale per capire come vivono i nostri anziani in queste strutture. La fase 2 è ancora più delicata della prima, c'è bisogno di una stretta sinergia fra ospedali e territorio, individuando con grande rapidità i contagiati. Dobbiamo garantire la mobilità sicura, garantire il rafforzamento dei Covid Hospital, studiare soluzioni di isolamento per contenere il contagio. Sarà una stagione in cui la rete ospedaliera dove essere ripensata territorialmente”. Due punti, infine, sul sostegno alle imprese: “Serve un contributo a fondo perduto per sostenere i costi delle misure di sicurezza per la Covid-19 e dobbiamo promuovere la riconversione delle imprese per la produzione dei Dpì', ha detto.   DE VITO (M5S): “REGIONE ANNULLI FORNITURE NON ARRIVATE” Francesca De Vito (M5”): “Dopo l'assicurazione del vicepresidente Leodori sulla centralità degli acquisti in capo al Governo e sulla presenza di circa 16 milioni di mascherine in possesso della Protezione Civile del Lazio, chiedo oggi il perché non solo la Regione, ma anche le ASL, abbiano proseguito in autonomia con gare e affidamenti diretti, l'acquisto di DPI a prezzi ingiustificati. Cosa succede?. La Regione deve pensare di annullare le forniture dei materiali non arrivati e di quelle che non stabiliscono la consegna nei tempi di emergenza, in nome del principio di economicità e applicare penali per tutte le consegne fuori tempo massimo”.  BARILLARI (MISTO): “I 10 ERRORI PER CUI ZINGARETTI DOVREBBE DIMETTERSI” Davide Barillari (gruppo Misto) ha chiesto le dimissioni del presidente Zingaretti per una serie di errori commessi nell'emergenza: “1) Non aver predisposto piano pandemico regionale perché il Lazio non ha ancora recepito quello nazionale. Avremmo avuto uniformità di comportamenti e preparazione appropriata; 2) non sono state requisite le strutture private per aumentare numeri i posti letto; 3) non sono stati riaperti ospedali dismessi come Forlanini e San Giacomo; 4) non aver aumentato subito il personale sanitario e ospedaliero, pur avendo molti strumenti a disposizione per farlo; 5) non aver predisposto percorsi separati nei pronto soccorso e negli ambulatori; 6) poche ambulanze non sufficienti a gestire l'emergenza; 7) ritardo nella distribuzione di materiale di protezione per la sicurezza del personale sanitario; 8) il Servizio telefonico regionale è andato in tilt perché non è stato potenziato sin da subito; 9) mancanza di una campagna informativa per medici e pediatri sul territorio; 10) non aver predisposto servizi di monitoraggio telematico”.  CAPRICCIOLI (+EUROPA RADICALI): “NUMERI PANDEMIA DIMOSTRANO BUON LAVORO FATTO” Alessandro Capriccioli (+Europa Radicali) ha espresso apprezzamento per l'operato della Giunta nella gestione di questa crisi. “Le opinioni sono tutte rispettabili - ha detto - ma i numeri vanno tenuti in considerazione, perché dietro c'è un lavoro minuzioso e coscienzioso, quotidiano e infaticabile, nonostante le difficoltà oggettive su tanti fronti. Non può essere solo una questione di fortuna, come qualcuno ha detto ingenerosamente. In due mesi c'è stato un enorme calo dei contagi nel Lazio, con decrescita costante. Anche il dato sui morti è in costante miglioramento, rispetto alle altre regioni del centro Italia se teniamo conto che nel Lazio ci sono 6 milioni di abitanti: dieci morti ogni 100mila abitanti è il dato migliore tra le regioni centrali'. CIANI (CS-DEMOS): “RIPENSARE MEDICINA PROSSIMITÀ” Paolo Ciani (Centro solidale-Demos) ha sottolineato la bontà dell'azione amministrativa e della risposta sanitaria della Regione all'emergenza da coronavirus. “Dovremmo parlare dell'eccezionalità del momento vissuto, innanzitutto il dramma della sanità e meno male che abbiamo un servizio sanitario pubblico - ha detto - in un tempo in cui in altri paesi si decide se curare un pluripatologico o una persona che non ha reddito”. Ciani ha poi invitato tutti a un “ripensamento sulla medicina di prossimità, di territorio e della cura domiciliare degli anziani rispetto a un modello di istituzionalizzazione che drammaticamente ha mostrato tutti i suoi limiti in questa crisi, non solo in Italia”. BONAFONI (CIVICA ZINGARETTI): “DA REGIONE RISPOSTA STRAORDINARIA” Marta Bonafoni (Lista civica Zingaretti) ha parlato di “risposta straordinaria' della Regione dal punto di vista sanitario. “In commissione lo abbiamo detto tutti, abbiamo messo in campo una risposta all'altezza all'emergenza sanitaria - ha spiegato Bonafoni. “Penso innanzitutto alla centralizzazione della gestione della crisi allo Spallanzani, alla creazione degli hub, agli spoke con percorsi protetti, alle assunzioni del personale sanitario, ai posti di terapia intensiva, dove siamo sempre rimasti sotto il 70 per cento di occupazione e li abbiamo messi anche a disposizione delle altre regioni'. Per Bonafoni ora “è importante potenziare il nostro sistema territoriale e va ripensato il sistema della Rsa: mai più i nostri anziani devono essere trattati in quella maniera. Fuori dal sistema sanitario regionale chi non rispetta le regole'. Dal punto di vista delle misure economiche, Bonafoni ha detto che “abbiamo provato a ridurre le diseguaglianze, con provvedimenti importanti, dai fondi per i buoni spesa, al sostegno all'affitto. Sono stata orgogliosa dei provvedimenti per gli ‘invisibili, dai rider alle colf e alle badanti, delle iniziative contro la violenza sulle donne”.

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