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Tamponi drive-in in arrivo a Roma in ogni quartiere, dove si possono fare

Grazia Maria Coletti
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Tamponi drive-in fatti senza scendere dall'auto, in arrivo in ogni quartiere di Roma e in provincia. Lo rende noto la pagina Facebook della Regione "Salute Lazio". Oggi, giovedì 14 maggio, l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato, in occasione della sua attivazione nella Asl Roma 1, ha visitato il drive-in per l'esecuzione del tampone naso-faringeo dell'ospedale San Giovanni Addolorata. Asl per Asl, ecco dove si potranno effettuare senza scendere dall'auto con la vettura parcheggiata davanti ad ospedali e case della salute e anche al Car (Centro agroalimentare) di Guidonia. Dopo la mappa con gli indirizzi, pubblicata qui sotto, spieghiamo chi può farli e, leggendo cosa succede da lunedì, si capisce anche perché la Regione Lazio sta attrezzando le postazioni di drive-in.  Cominciamo con la Asl Rm1 dove saranno operative 2 postazioni di tampone drive-in per indagine di sieroprevalenza: uno presso la Casa della salute di via Clauzetto e l'altra presso l'azienda ospedaliera San Giovanni.  Asl Roma 2.  Saranno operative 2 postazioni di tampone drive-in per l'indagine di sieroprevalenza: una presso il policlinico Campus biomedico e l'altra presso la Casa della salute Santa Caterina della Rosa.  Asl Roma 3. Altre 2 postazioni di tampone drive-in per indagine di sieroprevalenza saranno presenti  una presso la direzione generale di Casal Bernocchi e l'altra presso l'ex presidio del Forlanini.  Asl Roma 4. Presto tamponi drive-in una presso l'ospedale di Civitavecchia e l'altra presso l'ospedale di Bracciano.  Asl Roma 5. Saranno operative 2 postazioni di tampone drive-in per indagine di sieroprevalenza: uno presso il Centro agroalimentare di Guidonia e l'altra a Colleferro, via degli Esplosivi.  Asl Roma 6. Sarà operativa una postazione di tampone drive-in per l'indagine di sieroprevalenza, all'ospedale dei Castelli. Da martedì 12 maggio sono operativi i primi due moduli della Rsa pubblica di Albano per 27 posti letto.  Come funziona? Intanto va detto che non si tratta di un test somministrato su base volontaria o a richiesta. Il tampone dalla propria auto si farà su chiamata del SISP (Servizio di igiene e sanità pubblica). Sono gli stessi operatori del SISP a valutare ed invitare le persone in sorveglianza sanitaria con sintomi tipici che chiamano il servizio al telefono. Il Sisp valuta anche le segnalazioni dei casi sospetti che arrivano dai medici di Medicina Generale (i medici di famiglia) e che sono in grado di effettuare lo spostamento in auto dal proprio domicilio.  Cosa succede lunedì (domani). La Regione Lazio darà il via da lunedì a 300mila test sierologici che coinvolgeranno personale sanitario, appartenenti alle forze dell'ordine, ospiti e dipendenti delle Rsa su base volontaria e tramite consenso informato, per comprendere come il virus è circolato sul territorio. Si tratta, come ha spiegato in conferenza stampa l'assessore Alessio D'Amato "del più importante test di sieroprevalenza a livello nazionale", che verrà condotto con la supervisione dell'Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani. L'obiettivo resta quello di "aumentare il livello di sicurezza per i cittadini anche in questa fase di convivenza con il virus", ha spiegato il governatore Nicola Zingaretti. I 3 pilastri: Da lunedì "inizierà una nuova stagione" per quanto riguarda la parte sanitaria e di prevenzione "che si fonda su tre pilastri: test sierologici, sviluppo di un vaccino e obbligo alla vaccinazione antinfluenzale per gli over 65", ha precisato il presidente della Regione Nicola Zingaretti sottolineando che si aspetta "entro due mesi un numero molto importante sia di test che di tamponi per avere una mappatura significativa prima del periodo estivo". Chi comincia i test. Il test è rivolto ai soggetti maggiormente esposti nella battaglia contro il Covid-19. Oltre 100mila operatori sanitari compresi i medici di medicina generale, i pediatri, i medici specialisti, i farmacisti e gli operatori delle strutture private accreditate nonché chi si occupa della pulizia e dei servizi e gli operatori delle Rsa, e oltre 60mila operatori delle forze dell'ordine tra guardia di finanza, polizia di Stato, carabinieri, vigili del fuoco, esercito Strade sicure, guardia costiera e polizia penitenziaria. Il test sarà effettuato tramite prelievo venoso, eccetto negli istituti penitenziari dove il prelievo sarà capillare. Dopo che succede. Chi risulterà aver sviluppato gli anticorpi verrà sottoposto immediatamente al tampone per verificare se l'infezione è ancora in corso. I primi. Si partirà lunedì con la guardia di finanza e l'attività durerà 30 giorni con una capacità produttiva dei laboratori nel processare i test di 10mila unità al giorno. I primi risultati arriveranno a fine mese. Secondo il direttore scientifico dello Spallanzani Giuseppe Ippolito l'indagine coprirà il 100% degli operatori sanitari del Lazio. Test a pagamento per i cittadini. Si passerà poi a una seconda fase che riguarderà 172 laboratori a livello regionale dove i cittadini potranno recarsi per sottoporsi al test a pagamento. Cosa si fa se si scopre di essere positivi. Dopo il test a pagamento, in caso di positività, si dovrà contattare il proprio medico di medicina generale che invierà una ricetta dematerializzata entro le successive 48 ore con cui il cittadino potrà recarsi con ricetta presso i presidi drive-in per eseguire il tampone. Con l'indagine la Regione si aspetta di confermare un basso tasso di circolazione del virus, intorno al 3%, e un 1% di asintomatici. Il giallo sulla patente di "immunità. "L'indagine sierologica" non attribuisce la patente di immunità ma può consentire l'individuazione degli anticorpi e di un avvenuto contatto con il virus", ha specificato l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato sottolineando che i test permetteranno di comprendere come è circolato il virus sul territorio e di rilevare i soggetti asintomatici. 

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