Assembramenti al capolinea bus Anagnina, le foto del caos
"Assembramenti alla fermata bus Cotral Anagnina e nessuna segnalazione dei posti liberi e di quelli dove è vietato sedersi, sicurezza a rischio nella fase 2 della convivenza con il Coronavirus" ecco le foto scattate dai consiglieri regionali della Lega, Laura Corrotti e Daniele Giannini, che martedì pomeriggio, tra le ore 17 e le 18, hanno fatto un sopralluogo dopo le segnalazioni dei pendolari evidenziando anche che, all'interno delle vetture, erano assenti i markers che avrebbero dovuto indicare dove potersi sedere per garantire la distanza minima di sicurezza. "Dopo molteplici segnalazioni da parte dei lavoratori, abbiamo fatto un sopralluogo al capolinea bus Cotral Anagnina dove ancora non sono state prese le dovute misure di sicurezza necessarie al contrasto della diffusione del contagio da Covid-19 e abbiamo potuto quindi notare la totale assenza di contrassegni: nessuno dei marker rossi utili ad indicare i posti che non possono essere occupati in nessun caso, tantomeno quelli blu che indicano i posti che possono essere utilizzati e necessari per viaggiare in tranquillità. Una Fase 2 iniziata male, da rivedere totalmente e che non può prescindere dalla sicurezza dei lavoratori e dei passeggeri. Invitiamo, dunque, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, a richiamare immediatamente l'azienda Cotral sui comportamenti da adottare all'interno dei propri mezzi pubblici!" dichiarano i consiglieri regionali della Lega Laura Corrotti e Daniele Giannini. E intanto ieri anche i sindacati del trasporto pubblico hanno denunciato il sovraffollamento di autobus, metro, tram e treni regionali. Le sigle sindacali Orsa Tpl e Usb sul piede di guerra minacciano lo sciopero, perché secondo i sindacati sono a repentaglio salute e sicurezza. "La carenza di controlli relativi al rispetto delle misure di contenimento e prevenzione espone il personale che opera front line a ulteriori rischi e scarica su di esso tutte le difficoltà di questa situazione emergenziale". "Con la Regione, prima dell'ordinanza, Usb aveva avanzato delle proposte volte alla salvaguardia degli utenti e dei lavoratori - dice Fabiola Bravi Usb Trasporti - il primo criterio sui cui non bisognava derogare era proprio il distanziamento interpersonale di almeno un metro e invece hanno sovraffollato i mezzi, senza nemmeno mettere nessuna forma di controllo per garantire almeno l'osservanza del limite massimo imposto dalla stessa Regione". Inoltre, "le mascherine di comunità non proteggono, perciò i mezzi di trasporto sono come delle bombe a orologeria - continua la Bravi - e nelle stazioni metro e in quelle ferroviarie non hanno neppure previsto forme di controllo della temperatura corporea e non hanno neanche messo a disposizione i dispositivi igienizzanti, come misure minime di contenimento al contagio da covid-19". Per concludere, sottolinea infine, la sindacalista di Usb "ci chiediamo come la Regione intenda affrontare la stagione calda visto che - conclude la Bravi - ha interdetto l'uso degli impianti di condizionamento a bordo delle vetture".