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Coronavirus: dopo le chiese, i cimiteri: fateci pregare

Associazioni di familiari, fioristi, marmisti chiedono di riaprire i cimiteri

Francesca Musacchio
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Riaprire i cimiteri capitolini il 4 maggio. A chiederlo sono gli utenti ma anche i lavoratori: fiorai, marmisti, aziende edili che sono ferme a causa delle restrizioni imposte dal Coronavirus. Un indotto che riguarda migliaia di persone. Le riaperture di parchi pubblici e ville, previste nel decreto del presidente del Consiglio per la Fase 2, hanno generato dubbi e domande per quello che riguarda i cimiteri. E così, dal Comitato «Cimiteri Flaminio Prima Porta Verano e Laurentino» arriva la richiesta indirizzata al sindaco, Virginia Raggi: «Sono state settimane interminabili per chi non ha potuto portare un fiore per la ricorrenza di un lutto - dichiara la portavoce Valeria Campana - per chi ha perso qualcuno da poco e vorrebbe dedicare del tempo e una preghiera, in silenzio. Certi del fatto che i cimiteri per natura intrinseca non possano incoraggiare assembramenti più di quanto possano farlo i parchi pubblici, raccogliamo le accorate e legittime istanze dei cittadini che aspettano venga concesso loro di tornare a visitare i propri cari, auspicando un positivo riscontro dal Campidoglio. Confidiamo in una decisione che restituisca un po' di pace al cuore di tanti in un momento così difficile». Una situazione comune a migliaia di romani come la signora Fiorenza che dal 24 marzo attende di mettere a dimora le ceneri della madre scomparsa il 9. «La cosa mi turba - spiega a Il Tempo - non capisco perché le ceneri non possono essere depositate nella tomba. Non è così difficile, basta spostare una pietra. Aprite i cimiteri - conclude Fiorenza - e dateci modo di entrare per mettere a dimora le ceneri dei nostri cari». Oltre alla impossibilità di portare un fiore sulla tomba dei defunti, la chiusura dei cimiteri sta creando problemi anche a tutti quei lavoratori che sono impiegati nel settore. Solo a Prima Porta, infatti, tra marmisti e fiorai sono presenti 41 banchi, che danno lavoro a centinaia di persone così come negli altri cimiteri romani. E l'associazione «Operatori cimitero Flaminio» in queste ore è impegnata per avere risposte sulla riapertura. «Attraverso il nostro legale ci stiamo dando da fare per capire cosa accadrà nei prossimi giorni - spiega Luigi, portavoce dell'associazione - perché da Ama, che gestisce i cimiteri, non arrivano notizie su una riapertura a breve. Eravamo speranzosi di poter tornare al lavoro il 4 maggio, ma sembra che non sarà così. Restiamo in attesa, anche se teniamo di essere gli ultimi tra gli ultimi a poter tornare al lavoro».

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