epidemia covid-19 in campidoglio
Roma, chiuso il dipartimento politiche abitative. Tre casi sospetti di coronavirus
Una lettera durissima, quella di ieri sera del direttore del Dipartimento Patrimonio e Politiche abitative di Roma Capitale che dispone l'immediata chiusura degli uffici e la richiesta urgente di sanificazione dei locali. Tre i casi sospetti di coronavirus, ovvero di un dirigente, un funzionario del Personale e un addetto al servizio di prima accoglienza, tutti con febbre alta da qualche giorno e in attesa di tampone. Si tratta di "personale che ha avuto contatti innumerevoli e non facilmente tracciabili - scrive il direttore - solo uno dei tre, rientrato da Venezia, nel giro di due giorni è stato posto in quarantena". Le parole scritte dal responsabile colpiscono come un pugno nello stomaco, soprattutto se sovrapposte alle immagini del sindaco Virginia Raggi in giro per i parchi di Roma a ricordare ai concittadini di stare a casa. La modalità "agile", ovvero il lavoro da casa nel caso del dipartimento al Patrimonio e alle Politiche abitative "è ridotta al 20 per cento" scrive ancora il dirigente in molti casi infatti non solo non è possibile rendere operativo il sistema da casa, sia per il supporto di rete che per mancanza di stampanti, sia per un problema di trattamento di dati sensibili che verrebbero trattati con pc privati. Ancora, nella lettera si ribadisce la non "essenzialità" dei servizi del dipartimento in un momento di emergenza. Pertanto, si chiude e si sottolinea come "il Dipartimento Razionalizzazione spesa potrà procedere alle attività di sanificazione dei locali in quanto dispone di chiavi". Sulla vicenda, che segue la chiusura del V e del XV Municipio per analoghi motivi è intervenuto il vicepresidente dell'Assemblea capitolina, Francesco Figliomeni: "Da tempo, come Fratelli d’Italia, stiamo denunciando la poca attenzione dell’Amministrazione pentastellata a prendere decisioni risolutive per applicare con immediatezza l’adozione di tutte le misure necessarie. Abbiamo invocato più e più volte attraverso degli atti, la sanificazione di tutti gli uffici comunali e dei luoghi pubblici quali scuole, strade, giardini, mezzi di trasporto quali autobus, tram e metro, ma a parte dei rarissimi casi sporadici non abbiamo visto mettere in pratica una massiccia opera di igienizzazione, come sarebbe doveroso in una fase di pandemia come quella che stiamo vivendo".