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Coronavirus, dalla Regione Lazio 8 milioni allo Spallanzani per il vaccino anti Covid 19

Daniele Di Mario
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È stato firmato oggi il protocollo d'intesa tra il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il ministro della Salute Roberto Speranza, il ministro dell'Università e della ricerca scientifica Gaetano Manfredi, il Consiglio nazionale delle Ricerche e l'Irccs «Spallanzani», per l'individuazione di un vaccino contro il Covid-19. Per la realizzazione di questo obiettivo sono stanziati 8 milioni di euro, 5 milioni a carico della Regione Lazio, trasferiti allo Spallanzani, e 3 milioni a carico del ministero dell'Università e della ricerca scientifica. «Con il protocollo d'intesa vengono messe in campo tutte le azioni necessarie per contribuire alla soluzione dell'emergenza epidemiologica, attraverso l'iniziativa di ricerca tecnico-scientifica, che punta alla individuazione nel più breve tempo possibile di un vaccino contro il Covid-19, che sarà finalizzato all'uso clinico e nello studio clinico di Fase I - si legge in una nota della Regione Lazio - Impegno comune, delle istituzioni e degli enti di ricerca coinvolti, è mettere a disposizione competenze, professionalità, strutture, risorse umane e finanziarie, collaborando, cooperando e mettendo in atto ogni azione possibile per il raggiungimento dell'obiettivo concreto».  «Tutti i firmatari del protocollo assicurano l'impegno delle proprie organizzazioni. Il Cnr e lo Spallanzani sono autorizzati, in stretta collaborazione e cooperazione e per le rispettive competenze, ad avviare ogni azione e attività scientifica, tecnica e gestionale per trovare il vaccino contro il Covid-19. La conduzione della ricerca sarà monitorata da un comitato internazionale che sarà individuato congiuntamente da Cnr e Spallanzani di concerto con i due ministeri. Il ministero dell'Università e della ricerca e il ministero della Salute si impegnano a sostenere l'intervento con iniziative di supporto e facilitazione, anche con l'eventuale coinvolgimento degli altri enti di ricerca vigilati e delle università. La Regione Lazio si impegna a mettere a disposizione la propria organizzazione e le strutture territoriali, nello specifico quelle sanitarie, anche garantendo il rilascio delle necessarie autorizzazioni, per l'esecuzione del presente protocollo. Il protocollo d'intesa ha la durata di due anni al fine di consentire il completamento delle attività di ricerca e il raggiungimento degli obiettivi scientifici», continua la nota. «La firma di questo protocollo è di fondamentale importanza. Con le nostre eccellenze scientifiche e con gli 8 milioni di euro che mettiamo a disposizione della ricerca, vogliamo rendere disponibile e accessibile alla popolazione italiana e mondiale un vaccino contro il Covid-19 che sarà in grado di salvare vite adesso e in futuro», spiega il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. «L'obiettivo comune è mettere a sistema le competenze di ognuno con la finalità urgente e prioritaria di affrontare e risolvere la grave crisi epidemiologica. Oggi stiamo assistendo a un momento difficilissimo per la nostra Nazione e tutti insieme stiamo facendo il massimo, con un impegno incredibile, per uscire vittoriosi da questa guerra. Ognuno di noi è chiamato a dare il proprio contributo, dal singolo cittadino alle istituzioni, passando per quello straordinario esercito di specialisti della medicina, di volontari, e di lavoratori che non mollano e che sono il nostro vanto a livello mondiale. A tutti - conclude il governatore del Lazio - non va solo il più sentito e accorato ringraziamento, ma anche il sostegno che serve per progredire e fare fuori una volta per tutte questo maledetto virus. Uniti si vince».  «In queste settimane sono in contatto costante con Università ed enti di ricerca. L'impegno del mio ministero è infatti indirizzato principalmente a stimolare e valorizzare tutte le ricerche utili per contrastare il Covid-19», commenta il ministro per l'Università e la ricerca scientifica, Gaetano Manfredi. «Ora arriva questo protocollo, in cui credo fortemente», aggiunge il ministro «sia perché indispensabile per contribuire a superare l'emergenza che sta tormentando il nostro Paese sia per affermare una volta di più il prestigio internazionale della nostra ricerca, rendendola protagonista nella corsa globale al vaccino. Non è un caso se anche durante questa emergenza così drammatica stia emergendo la centralità della ricerca per risolvere i problemi dei cittadini. In Italia abbiamo scienziati formidabili, capaci e competenti, il cui lavoro è fondamentale per sconfiggere il coronavirus e costruire un nuovo futuro per il paese».

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