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Code infinite ai supermercati. La Raggi a Zingaretti: ripristinare gli orari normali

Mary Tagliazucchi
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Nella Capitale - a causa di chi ancora non rispetta le regole - ogni giorno viene messo in atto un nuovo provvedimento atto a tutelare la salute di tutti i cittadini romani, al fine ovviamente di riuscire ad arginare il più possibile il diffondersi del temuto virus Covid-19. Fra quelli infatti che devono correre a tutti i costi, quelli che usano il cane come ‘lascia passare', ci sono anche quelli che, nonostante le rassicurazioni da parte del Governo sulla disponibilità delle scorte di cibo, prendono d'assalto i supermercati ad ogni ora del giorno, creando insensate file chilometriche. I continui assembramenti hanno così portato ad un'ulteriore restrizione: orari ridotti per i supermercati. Il nuovo orari decisi con ordinanza della Regione Lazio dal lunedì al sabato è dalle ore 8:30 fino alle 19 e la domenica fino alle 15. Gli ingressi contingentati - adottati per la sicurezza dei cittadini - fanno sì che purtroppo  le persone in fila si ritrovino in attesa di entrare anche per un'ora, quando va bene. Gli orari ridotti non fanno che aumentare i disagi. Prima almeno avendo una più ampia scelta d'orario per recarsi a fare la spesa le persone in coda erano meno numerose. Molteplici sui social i post degli utenti che, annoiati e allo stesso tempo increduli, si riprendono mentre sono in attesa in fila dove si susseguono una sfilza di persone fino all'angolo della strada che costeggia il supermercato. Una situazione paradossale per la quale il sindaco Virginia Raggi ha deciso di intervenire. Per questo in una lettera al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti la prima cittadina ha espressamente richiesto di ripristinare i precedenti orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali e dei supermercati. Questo di fatto eviterebbe i continui assembramenti all'esterno. Le file a rilento infatti creano non pochi problemi di gestione della clientela i anche all'interno degli esercizi commerciali. Nell'attesa che la stretta sugli orari venga rivista, si confida nel buon senso di quei pochi che ancora non riescono ad adattarsi situazione di emergenza in atto.

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