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Bar e ristoranti fuorilegge. A Roma partono le denunce

Mary Tagliazucchi
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La sicurezza pubblica un obbligo morale in questo delicato momento che sta vivendo tutto il Paese e deve venire prima di tutto. Una regola chiara e netta ma che, nonostante l'alto numero di contagiati dal coronavirus, anche qui nel Lazio, nella Capitale, non viene ancora seguita alla lettera e c'è chi ancora fa "orecchie da mercante" mettendo a rischio la salute di tutti. Infatti nonostante quanto stabilito dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, a Roma, ci sono ancora diversi i locali, tra pub, discoteche e attività di ristorazione, che non hanno rispettato le norme a tutela della sicurezza pubblica. E' quanto verificato nell'ambito dei controlli svolti dalla Polizia Locale di Roma Capitale in cui – non uno ma ben dieci gestori - sono stati denunciati per inottemperanza alla chiusura. In alcuni ristoranti e bar invece si è riscontrato il mancato rispetto dell'obbligo di distanza interpersonale di un metro tra i clienti.  Per approfondire leggi anche: Controlli in stazioni e autostrade Gli agenti del I Gruppo “ex Trevi “ e del Gesù, durante le verifiche, hanno scovato inoltre alcuni locali, siti nelle principali piazze e vie tipiche della movida nel centro storico capitolino, pieni di gente nonostante dovessero essere chiusi, oppure con giovani che consumavano pasti e bevande gomito a gomito. Nei confronti dei responsabili, oltre alla denuncia, verrà inoltrata comunicazione al Prefetto per gli ulteriori provvedimenti. "È fondamentale che tutti i cittadini si attengano rigorosamente alle prescrizioni stabilite dalle autorità. Ogni singolo gesto può rivelarsi decisivo. È necessario che tutti compiano uno sforzo per tutelare la nostra comunità. Occorrono responsabilità e rispetto delle regole, nessuno può e deve pensare di essere esentato", sottolinea la Sindaca Virginia Raggi. "Invitiamo tutti i cittadini e in modo particolare i giovani, ad attenersi al rispetto delle regole, perché nessuno è immune dal contagio. Sono necessari senso di responsabilità e collaborazione. Non c'è spazio per egoismi, personalismi e pressapochismi. Continueremo a vigilare, non curanti dei rischi reali anche per noi operatori di polizia, affinché il contagio possa essere contenuto e le cure sanitarie garantite a tutti coloro che ne hanno bisogno, ma serve senso civico" - dichiara il Comandate, Antonio Di Maggio. Le verifiche proseguiranno nei prossimi giorni, per vigilare sul rispetto di norme atte a garantire la salute pubblica.

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