servono sanzioni
Romani incoscienti, tutti al mare o in fraschetta
E' stata una giornata di sole quella di ieri su tutto il litorale romano. Da Nettuno a Civitavecchia, come spesso accade quando è bel tempo, molte famiglie si sono riversate in strada, nelle piazze ma sopratutto al mare. Peccato però che c'è l'allarme coronavirus che ha messo in ginocchio l'intero paese, mobilitando Governo, Regioni, scuole, università ed esercito. Nonostante i dati dei test positivi aumentano ad ogni ora in quasi tutte le Regioni, con un incremento a dir poco spaventoso, circa il 26,2%, c’è chi rispetta le indicazioni del governo e chi irresponsabilmente non lo fa. Per approfondire leggi anche: Il rischio sono i dilettanti di Palazzo Chigi Da Nettuno ad Anzio, passando per Torvaianica, Fiumicino, Ostia e Fregene, arrivando a Civitavecchia e Santa Marinella, gran parte delle piazze, dei pontili, sono state prese d'assalto da interi nuclei familiari invogliati ad uscire con il bel tempo. “Nun se po fa” – ha ammonito l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato - Bisogna evitare assembramenti di massa e capire che per battere il Covid-19 è necessario senso di responsabilità da parte di tutti”. “Faccio un appello ai sindaci del Lazio perché valutino l'assunzione di provvedimenti con cui impedire assembramenti nei luoghi pubblici nei rispettivi Comuni. Usiamo la testa" ha scritto su Facebook il vicepresidente della giunta regionale del Lazio Daniele Leodori. Nonostante lo stop alle scuole, manifestazioni, cinema, tifosi negli stadi, sono tantissimi i cittadini sprovveduti che non hanno rinunciato a vivere una domenica all'insegna dell'affollamento. Alla faccia delle 6 mila persone malate e dell'incremento di 1326 persone contagiate rispetto al giorno precedente. Per non parlare poi dei 366 decessi totali (solo ieri 133). Numeri da brividi forniti ieri dal commissario Angelo Borrelli nella conferenza stampa alla Protezione Civile. Non sono serviti i divieti del Governo ai tanti cittadini del litorale per rendersi conto della gravità del momento. Fatto sta che molti "romani" hanno voluto passare qualche ora in riva al mare all’aria aperta senza pensare all’amuchina e alle mascherine. Se molti ristoratori, i più responsabili, hanno fatto sedere le persone un tanto alla volta, per evitare che fossero tutti ammassati uno su l’altro, come prevede la direttiva, tanti altri invece, si sono comportati irresponsabilmente, facendo sedere tutti a pochissima distanza. Ma adesso, con molta probabilità il passo successivo sarà quello di chiedere la sospensione delle attività ai tanti trasgressori e fare multe salate ai tanti cittadini.