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Coronavirus a Roma, muore 87enne cardiopatica. La Capitale si ferma: manifestazioni sospese

Silvia Sfregola
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Nel Lazio cresce il numero dei contagi che arriva a quota 44 e a Roma si registra il primo decesso accertato di un paziente positivo al Coronavirus: a morire è una donna di 87 anni, cardiopatica, ricoverata all'ospedale San Giovanni. Il nosocomio sapere che la paziente era affetta da "una severa endocardite in quanto portatrice di protesi valvolare seguita da una problematica respiratoria". E aggiunge: "E' quindi possibile affermare, stante il complesso quadro clinico, che la donna sia deceduta 'con' il Covid-19 e non a causa dello stesso". La donna era ricoverata dal 17 gennaio e per questo sono stati individuati i contatti all'interno dell'ospedale, tutti asintomatici, ed è in corso la verifica da parte della Asl Roma 1 sulle visite e i contatti esterni per il completamento dell'indagine epidemiologica. Intanto, dei 44 contagiati accertati nella Regione, 27 sono ricoverati in ospedale, sette dei quali in terapia intensiva. E più di un ospedale, a cominciare dal Policlinico di Tor Vergata e il San Filippo Neri, è sotto stretta sorveglianza, a seguito di pazienti positivi arrivati nei reparti di pronto soccorso. Intanto Roma si blinda: autobus e metropolitane meno affollati, anche nell'ora di punta, e strade, soprattutto quelle del centro, quasi vuote. Il primo giorno di scuole chiuse sembra mostrare una Roma diversa dal solito: ora dopo ora, saltano eventi e appuntamenti in programma da settimane. Il Quirinale annulla la cerimonia per la Festa della donna, in programma domenica 8 marzo, mentre sul fronte sportivo slitta la partita del 'Sei Nazioni' di rugby Italia-Inghilterra, in programma il 14 marzo all'Olimpico, e viene cancellata la Maratona di Roma del 29. Le conferenze dei capigruppo di Camera e Senato dispongono per il mese di marzo che i lavori nelle aule di Montecitorio e Palazzo Madama procedano nella sola giornata del mercoledì, e in Campidoglio le sedute dell'Assemblea Capitolina sono a porte chiuse. Ovunque, dai cinema ai teatri, si cerca di applicare misure di sicurezza necessarie a mantenere la distanza minima di un metro tra gli spettatori e in locali e mezzi pubblici vengono disposte pulizie e sanificazioni straordinarie. Sospese le attività in oratori, palestre, piscine, campi di atletica, mentre la città, col fiato sospeso, segue l'evolversi dell'epidemia.

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