Coronavirus, Campidoglio chiuso al pubblico: chi ci rimette
Aula Giulio Cesare chiusa al pubblico per Coronavirus, il consiglio straordinario per la riqualificazione della Valle Galeria perde il pezzo forte: i cittadini che sono rimasti a protestare con i cartelli davanti al Campidoglio. A dare la notizia il presidente del comitato Valle Galeria Libera, Massimo Prudente. "Oggi - racconta Prudente - doveva esserci il consiglio comunale straordinario per la riqualificazione e la bonifica della Valle Galeria. Purtroppo in base al decreto che vieta assembramenti hanno chiuso al pubblico la sala Giulio Cesare, e noi stiamo qui". "E' stata una farsa. Siamo rimasti alquanto basiti dal fatto che pur avendo fatto richiesta di spostare il Consiglio Straordinario della giornata di oggi (anziché tenerlo a porte chiuse per il problema coronavirus , questo si sia comunque tenuto e per noi oggi è stata una Farsa non un Consiglio Straordinario"- fa sapere la portavoce del comitato Valle Galeria Libera, Monica Polidori che sintetizza così. "E' stata una farsa anche perché dal giorno della scelta del sito di Malagrotta 2, la Sindaca non si è mai degnata di affrontare i cittadini ed oggi ha mandato una delegata, la quale non ha minimante accennato al problema della riqualificazione. Ma noi - conclude - Noi non molleremo, parliamo di salute pubblica che va tutelata e cercheremo di tutelarla in tutti i modi" In Aula Giulio Cesare sono potuti entrare Manuela D'Antoni,vicepresidente del Comitato e Claudio Fetoni, consigliere mentre Prudente è rimasto fuori "seguiamo in streaming" dice. Nel suo intervento la D'Antoni ha parlato dei procedimenti autorizzativi che non hanno tenuto conto di tutti i pareri contrari dei residenti, che hanno la casa davanti all'ex cava di Monte Carnevale. Ha ricordato gli esposti al Tar presentati dal Comitato Valle Galeria, fin dal 2015 contro la discarica di inerti a Monte Carnevale, e poi a dicembre la sindaca ha deliberato di fare la discarica di Roma proprio nell'ex cava. Ai cittadini sta a cuore la bonifica e riqualificazione dell'area e dell'impiantistica presente: lo stabilimento Ama dove attualmente si fa la trasferenza dei rifiuti. Ecco cosa chiedono i residenti. "Noi - spiega ancora Prudente - chiediamo la rimozione dell'inceneritore dei rifiuti ospedalieri, spento nel 2015 ma che ha ancora tutti i permessi per essere potenzialmente riacceso; stessa situazione per il gassificatore all'interno della discarica di Malagrotta chiusa nel 2013: nel dicembre scorso, infatti, è stata presentata una richiesta di proroga dei permessi. E poi ci preoccupa anche l'ex deposito di carburanti: sono due anni che stanno bonificando il terreno - spiega ancora il presidente del comitato Valle Galeria Libera - ma non ci hanno mai detto cosa intendano farci e noi temiamo che ci facciano un impianto di Tmb dell'Ama, oppure un impianto per il compostaggio". Questi timori sono fondati? Per il Comitato sì, e per questo il presidente Prudente chiede "l'annullamento del progetto per l'allungamento del nodo ferroviario dalla stazione di Ponte Galeria fino allo stabilimento Ama di Ponte Malnome". E poi la altre due questioni: quella dei roghi tossici e quella dei palazzi costruiti sopra i rifiuti. La prima. "A Monte Stallonara la scorsa estate ci sono stati degli incendi causati da rifiuti interrati - spiega Polidori - e la terra ha continuato a bruciare per quasi un mese. Cerchiamo di capire cosa c'è sotto quei terreni che hanno preso fuoco". Poi c'è la questione del Piano di zona B50 Monte Stallonara dove, spiega la portavoce del comitato Valle Galeria Libera "oltre a non esserci le opere di urbanizzazione da oltre 10 anni lo stesso piano di zona è attenzionato dalla Procura della Repubblica da almeno 4 anni, oltre che per la truffa dei prezzi delle case, la stessa Procura riferisce che molti dei palazzi del piano di zona siano stati costruiti sui rifiuti. A questo proposito ricordiamo che nell'anno 2017 l'ex procuratore capo di Roma Pignatone richiese al Comune di Roma i carotaggi per sapere che tipo di rifiuti ci sono sotto, ma ad oggi, cioè a marzo 2020, i suddetti carotaggi non sono stati ancora fatti". "In questo momento - spiega invece Prudente - i nostri rappresentanti hanno chiesto al Comune di presentare una documentazione alla Regione per far rientrare la Valle Galeria nelle aree a rischio ambientale. Così non potranno fare più discariche". E poi la questione salute. "La settimana scorsa - conclude Prudente - Marco Cacciatore il presidente della X Commissione della Regione ha chiesto alle autorità sanitarie di realizzare un nuovo quadro epidemiologico sulle malattie tumorali nella zona della Valle Galeria, per attualizzare la situazione ferma al 2013, che già evidenziava l'aumento del 28 per cento delle malattie oncologiche, rispetto agli altri quartieri di Roma".