Coronavirus, il contagio nel Lazio si allarga: positivi anche marito e un figlio della donna di Fiumicino
Dai primissimi test risultano positivi al Coronavirus anche la figlia di 10 anni e il marito della donna 38enne infettata e residente nel comune di Fiumicino. Così nel Lazio il contagio del virus Covid-19 si allarga e i casi "interni" diventano tre. La conferma è arrivata dall'ultimo bollettino dello Spallanzani dove l'ospedale annuncia la positività del marito e di uno dei due figli secondo i primi test che saranno confermati da successivi controlli. "Il nucleo familiare del caso positivo era già stato portato ieri sera presso l'Istituto in sorveglianza attiva" sottolineano dall'ospedale. Secondo la ricostruzione sul caso della donna, dopo i primi sintomi, la 38enne tornata da un viaggio in provincia di Bergamo si sarebbe messa in "auto quarantena" presso la sua abitazione rispettando i protocolli e poi, visto il perdurare dei sintomi, si sarebbe messa in contatto con le autorità sanitarie per effettuare il tampone. Le sue condizioni non desterebbero al momento particolare preoccupazione. Il viaggio in Lombardia, in provincia di Bergamo dove sarebbe avvenuto il contagio, sarebbe stato effettuato nei giorni immediatamente precedenti alla scoperta del "paziente 1" italiano a Codogno. Per approfondire leggi anche: Il primo caso di Coronavirus alle porte di Roma Fino a oggi nel Lazio i positivi erano stati tre, tutti provenienti dalla città cinese di Wuhan epicentro dell'epidemia: la coppia di turisti, primi due casi di coronavirus in Italia, e il ricercatore italiano. Tutti sono guariti. L'assessore alla sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato ha reso noto che "Immediatamente è stata avviata l'indagine epidemiologica per la verifica dei contatti stretti che sono stati posti in sorveglianza sanitaria". Nel frattempo dallo Spallanzani è stato dimesso Niccolò. Il 17enne era ricoverato in quarantena dopo essere stato bloccato in Cina per la febbre, ma era poi risultato negativo al test del Coronavirus. "È contento, sono stati 14 giorni duri, ma sapevamo che era assistito e che sarebbe finita bene. Speriamo che lui torni alla sua vita normale. Proseguirà gli studi normalmente, appena rientrerà tornerà a fare i suoi studi", hanno detto i genitori. In Italia crescono i contagi ma aumentano anche i guariti. I casi di Coronavirus accertati nel Paese sono oltre 820, i morti 21 e le persone tornate in salute 46. Il capo della protezione civile, Angelo Borrelli, nell'ultima conferenza stampa ha tamponato i timori legati all'epidemia e ha spiegato come anche i nuovi decessi riguardino "anziani" e il Covid "è una conseguenza", più che una causa, della morte: si tratta infatti di individui con patologie pregresse. La Lombardia resta comunque la più colpita, con 531 pazienti positivi, di cui 235 ricoverati e 85 in terapia intensiva. "Sono stati effettuati 4835 tamponi, il 75% è negativo e l'11% è positivo", ha illustrato l'assessore al Welfare Giulio Gallera. Secondo una nota ufficiale della Regione "ogni positivo ne contagia due" e "se la diffusione si estende, gli ospedali andranno in grave crisi non solo per i ricoveri da coronavirus ma per tutti i pazienti". L'Ente calcola che "nel 10% dei casi" il passaggio in rianimazione è di fatto obbligato. In Emilia Romagna il numero degli infetti sale a 145, con un incremento di 30 casi in più dalla mattina alla sera di venerdì. In Veneto, con 133 casi, "non abbiamo crescite esponenziali", dichiara il governatore Luca Zaia. Anche l'Umbria riscontra i primi due contagiati, non riconducibili a focolai locali: di recente uno dei due pazienti si è recato in Emilia Romagna mentre l'altro è venuto in contatto a Roma con un residente di Castiglione D'Adda, comune della Bassa lodigiana.