Coronavirus, turismo al collasso nel Lazio: si è fermato tutto
Tutto fermo. I viaggi all'estero, quelli in Italia, i congressuali, le gite scolastiche. Il settore turistico del Lazio rischia perdite di milioni di euro, il fallimento di decine di aziende, il licenziamento dei lavoratori. Ad oggi, dati di Confesercenti turismo, c'è stato un crollo del 60-70% delle prenotazioni. Una debacle che non ha precedenti perché un allarme così elevato e generalizzato che di fatto sta bloccando gli italiani a casa, gli operatori non se lo ricordano forse dalla Guerra del Golfo. Anche gli alberghi stanno facendo i conti con tantissimi disdette: «Dati certi ancora non li abbiamo perché li stiamo raccogliendo in queste ore – fa sapere Giuseppe Roscioli, presidente Federalberghi Roma – ma i nostri associati parlano di tante disdette fino a giugno ed oltre». Leggi anche: Virus, ecco il piano di Gualtieri per sostenere l'economia Del resto sono molti i Paesi che stanno sconsigliando di mettersi in viaggio per l'Italia e dopo il caso Mauritius con gli italiani rimandati indietro non appena toccata l'isola, i telefoni delle agenzie di viaggio sono stati presi d'assalto. «Riceviamo parecchie richieste di informazioni da parte di chi ha prenotato o aveva deciso di prenotare una vacanza all'estero – dice Cinzia Renzi, presidente Assoviaggi Confesercenti – più che altro chiedono se ci sono dei rischi riguardo al fatto di non poter tornare a casa se l'emergenza dovesse allargarsi, noi non possiamo rispondere con certezza perché non sappiamo quali misure il Governo deciderà nelle prossime ore. Questo stato di allarme sta facendo rinunciare le persone a viaggiare, si rinuncia anche ai viaggi business». Danni enormi, dunque, difficilmente quantificabili. Tra poche settimane sarà Pasqua, periodo di alta stagione per Roma ma al momento le prenotazioni sono praticamente ferme, conferma Roscioli. Che chiede al Governo sgravi fiscali per le imprese o il congelamento di scadenze. In Regione, intanto, è stato già aperto un tavolo permanente e ieri è stata la volta del Campidoglio. Le associazioni di categoria sono state invitate a fare le loro richieste. «Abbiamo chiesto un nuovo incontro urgente con la Regione – incalza la presidente Renzi – perché le imprese del turismo non possono più aspettare. La situazione è a dir poco drammatica e non ricordiamo nulla del genere in passato, neanche ai tempi della Guerra del Golfo». Intanto anche negli alberghi si iniziano a seguire le raccomandazioni emanate dal Ministero della Salute e Regione Lazio, tra cui quella di pulirsi bene le mani e quindi magare di munire le strutture ricettive di dispensatori di disinfettanti da mettere all'ingresso della hall e di esporre il materiale informativo con le raccomandazioni volte a prevenire la diffusione del virus. Anche Fiavet Lazio ha chiesto un confronto immediato con Governo e Istituzioni per mettere in campo azioni di tutela soprattutto verso gli operatori del turismo che trattano in maniera prevalente viaggi di turismo. E Fiera di Roma decide di rinviare Roma Motodays che doveva tenersi a marzo. Le nuove date sono dal 17 al 19 aprile. «Abbiamo ritenuto che questa fosse la decisione giusta da prendere – spiega l'Amministratore unico Pietro Piccinetti – in considerazione degli sviluppi legati al Coronavirus. E' responsabile cercare soluzioni che salvaguardino il più possibile la salute pubblica».