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Stadio della Roma, la Procura chiede l'archiviazione per l'ad Acea Stefano Donnarumma

“Donnarumma agì al di fuori di qualsivoglia accordo illecito”. Con queste parole oggi la Procura di Roma ha chiesto l'archiviazione nei confronti dell'amministratore delegato di Acea

Silvia Sfregola
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“Donnarumma agì al di fuori di qualsivoglia accordo illecito”. Con queste parole oggi la Procura di Roma ha chiesto l'archiviazione nei confronti dell'amministratore delegato di Acea. Stefano Donnarumma era stato accusato di corruzione in un'inchiesta nata da uno stralcio dell'indagine sul Nuovi Stadio della Roma. Inizialmente i pm si erano insospettiti a causa di due sponsorizzazioni erogate da Acea in favore del presidente dell'assemblea capitolina Marcello De Vito secondo un sistema già collaudato che vedeva il ruolo del suo braccio destro Camillo Mezzacapo.  “Donnarumma è stato iscritto per il reato di corruzione perché si riteneva che avesse sollecitato la società Acea - si legge nella richiesta di archiviazione - al conferimento di incarichi di consulenza legale allo studio Mezzacapo per compensare De Vito per il contributo dato alla sua nomina, quale amministratore delegato della società”. Secondo la Procura “benché emerga chiaramente dalle conversazioni intercettate come questa fosse l'aspettativa, ed anche la pretesa, di Mezzacapo e di Gianluca Bardelli  tuttavia le indagini non hanno consentito di raccogliere gli elementi utili a sostenere che pari fosse l'intento di Donnarumma, il quale invece sembra aver agito, al di fuori di qualsivoglia accordo illecito, secondo la prassi seguita con riferimento anche ad altri professionisti”. “La posizione poi di Donnarumma in relazione all'erogazione di somme di denaro sotto forma di adesione a contratti di sponsorizzazione stipulata da Acea su sollecitazione di De Vito - concludono - non ha trovato conferma nelle indagini che hanno rivelato come la decisione di stipulare i contratti in questione sia stata in realtà assunta da Luca Lanzalone”.

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