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In Ama mancano uomini e mezzi

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Fernando M. Magliaro
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«Roma dovrebbe essere pulita come Disneyworld perché Roma è la Disneyworld della cultura e della bellezza ma per farlo servono persone e mezzi sennò non si arriva al risultato». Anche l'amministratore unico di Ama, Stefano Zaghis, alza bandiera bianca e ammette il fallimento dell'Azienda nella gestione della quotidianità dando numeri diversi rispetto alle ultime note ufficiali dell'Azienda.  Per approfondire leggi anche: Roma ostaggio degli spazzini Spiega Zaghis in Commissione Ambiente che «sul totale di 6.128 dipendenti al 31 dicembre del 2019 in Ama ci sono 4.235 idonei alle mansioni» gli altri 1.888 sono, a diverso grado, inidonei: «Abbiamo il 32% dei nostri lavoratori con svariate inidoneità, doppio rispetto ad un'azienda come Amsa che ha il 16% e il dato nazionale dice 17%. Non si può lavorare in queste condizioni». Dall'1 gennaio 2015 all'1 gennaio 2020 sono uscite da Ama 710 persone e non ne è entrata nemmeno una, escluse le categorie protette. Ad oggi mancano 85 autisti, 40 meccanici e circa 300 operatori. «Siamo in attesa di procedere con le assunzioni. Il piano che è stato condiviso col Campidoglio - precisa l'Ad di Ama - prevede ingressi per circa 400 persone dall'inizio del prossimo anno a scaglioni. La maggioranza sono operatori, meccanici e autisti e metteremo il 20% degli inidonei con scopa e paletta come operatori ecologici di quartiere». Oltre agli uomini, mancano anche i mezzi: «La mancanza di mezzi è un problema serio: siamo a Roma - dice Zaghis - non a Reggio Emilia come qualcuno credeva in passato», con una battuta indirizzata all'ex assessore ai Rifiuti, Pinuccia Montanari, e all'ex ad di Ama, Lorenzo Bagnacani entrambi di Reggio Emilia... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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