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Gaia e Camilla travolte e uccise a Corso Francia, la verità nei nuovi filmati

Acquisite altre immagini della videosorveglianza di zona

Andrea Ossino
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I racconti dei testimoni sono discordanti. Le perizie che verranno stilate dagli esperti rappresenteranno le diverse parti in causa. Ma un video, un'immagine chiara, potrebbe chiarire i numerosi punti oscuri della dinamica dell'incidente in cui sabato scorso sono morte Camilla Romagnoli e Gaia Von Freymann, travolte dall'auto guidata dal ventenne Pietro Genovese. Per questo motivo ieri gli agenti della Polizia municipale hanno acquisito numerose immagini catturate dalle telecamere di sicurezza della zona. Per approfondire leggi anche: Attraversare Corso Francia col rosso, il video dei bambini spericolati In particolar modo sono stati prelevati i filmati dagli impianti di sorveglianza di alcuni esercizi commerciali. Ovviamente si tratta esclusivamente delle immagini relative allo scorso 23 dicembre, quando «intorno alle 00,25 – riassumono gli atti - l'autovettura Renault Kaleos condotta da Pietro Genovese», con a bordo due amici, «investiva due pedoni, Camilla Romagnoli e Gaia Von Freymann, che attraversavano la carreggiata (a Corso Francia, a due passi da Ponte Milvio), oltrepassando il guardrail, da destra verso sinistra per senso di marcia dell'auto investitrice, presumibilmente senza fare uso dell'attraversamento perdonale». I fotogrammi visionati dagli inquirenti a ridosso dei fatti non sono stati utili a ricostruire la dinamica dell'impatto. Tuttavia chi indaga ha deciso di prendere in considerazione anche altre telecamere. E non solo nella speranza che abbiano filmato il momento in cui Gaia e Camilla, tenendosi per mano, sono state uccise. Un filmato, anche precedente all'incidente, sarebbe utile per determinare con certezza la velocità a cui viaggiava Pietro, il figlio del regista Paolo Genovese. L'immagine dimostrerebbe la veridicità o meno del racconto esternato dall'amico dell'indagato, ai domiciliari con l'accusa di duplice omicidio stradale. Il ragazzo, che viaggiava nel sedile anteriore del suv che ha travolto le due studentesse del Liceo Gaetano De Sanctis, ha spiegato «che anche volendo non avremmo potuto correre. Su Corso Francia era appena scattato il semaforo verde e l'auto era ripartita da poco». Sono queste le parole di uno dei testimoni oculari, una dichiarazione acquisita dai pm che il prossimo 2 gennaio interrogheranno anche Pietro Genovese. Ed è proprio in vista del faccia a faccia tra accusa e difesa che gli inquirenti stanno cercando di acquisire più elementi possibili, per poter aver certezza riguardo l'attendibilità della versione che l'indagato racconterà la prossima settimana. «Attendiamo con fiducia l'esito delle indagini da parte della Procura della Repubblica - ha commentato il legale dei genitori di Gaia e Camilla, Cesare Piraino -. Nel frattempo, anche noi stiamo svolgendo, compatibilmente con i nostri poteri e nei limiti consentiti, nostre indagini difensive agli esclusivi fini dell'accertamento pieno della verità. Abbiamo anche contattato uno dei periti italiani più prestigiosi nella ricostruzione scientifica degli eventi complessi e drammatici, al fine di avere, quando sarà possibile, una ricostruzione, appunto, scientifica del drammatico incidente».

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