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Gaia e Camilla, chiesa stracolma di amici e parenti per i funerali

(foto Francesco Benvenuti)

All'ingresso della parrocchia le foto delle sedicenni investite a Corso Francia

Andrea Ossino
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Morire a 16 anni. D'un tratto, in un istante capace di far crollare il mondo di due famiglie, di centinaia di amici, dei compagni del liceo Gaetano De Santis, dei ragazzini che fino a pochi giorni fa condividevano passioni e umori con Gaia e Camilla. E adesso sono straziati dal dolore di un vuoto incolmabile. Sono tutto insieme, oggi. Migliaia le persone che affollano la chiesa di via Flaminia, la parrocchia del Preziosissimo Sangue. Nasi rossi, lacrime, fazzoletti. Dolore. Tutti riuniti per dare l'ultimo saluto a Camilla Romagnoli e Gaia Von Freyman, le due adolescenti uccise sabato scorso dall'auto guidata da Pietro Genovese, il figlio ventenne del regista Paolo, adesso ai domiciliari con l'accusa di duplice omicidio stradale, una tragedia dovuta a una guida spericolata, secondo i pm, una condotta stradale a cui l'indagato era avvezzo, rivelano le indagini. Gli inquirenti lavorano, ma oggi non è il loro momento. Oggi Collina Fleming si ferma come fosse un rione popolare ferito nell'animo. Per approfondire leggi anche: Pietro Genovese arrestato: può uccidere ancora Abitanti, parenti, amici, curiosi, giornalisti. Sono tutti in chiesa, molti fuori. Il brusio delle migliaia di persone presenti viene interrotto alle 10,35, quando il carro funebre apre il cofano. Un silenzio surreale accompagna una processione di morte. Rose bianche precedono due bare dello stesso colore. Poi la famiglia, gli amici più stretti. I ragazzi della scuola sono rannicchiati sotto la navata. Abbracciati, attoniti. Le professoresse piangono. Gli amici di famiglia sostengono i genitori che faticano anche a respirare. Foto e fiori sono sparsi dentro e fuori il complesso della chiesa. All'interno gli adolescenti leggono letture di chiesa per le loro compagne che non ci sono più. Le parole del parroco sono di "umiltà". Vengono ricordate le ultime parole di Camilla: “quale è il senso della vita?”, aveva chiesto pochi giorni fa alla mamma. Impossibile comprenderlo quando due sedicenni vengono strappate alla vita. “Sicuramente non risiede nelle finte libertà - dice il sacerdote - sei fatto, sei sbronzo, ti metti a guidare. È libertà? È vita? Ci crediamo tutti super uomini ma non riusciamo neanche a seguire le regole più basilari”. Per approfondire leggi anche: L'omelia per Gaia e Camilla: "Ci crediamo eterni ma siamo solo palloni gonfiati"

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