l'incidente mortale
L'ultima sera di Gaia e Camilla, il racconto choc del testimone in lacrime
Una serata trascorsa con gli amici e la moglie, poi il ritorno a casa. Ma quel tragitto fatto mille altre volte si è trasformato in un incubo, una scena nessuno vorrebbe mai vivere. Il primo testimone oculare del duplice omicidio stradale in cui sono morte Gaia e Camilla è un altro automobilista. Sta viaggiando a bordo della sua macchina proprio su Corso Francia quando sente l’impatto. È in auto con la moglie e frena immediatamente. Il volo scomposto di quei due giovani corpi lo sconvolge, ma fa la cosa giusta. Accosta l’auto e alza il telefono: è il primo a chiamare i soccorsi. Ferma le macchine, chiama aiuto, protegge quelle due ragazzine sperando nel miracolo, augurandosi che i sanitari arriveranno e le salveranno. Ma quando l’ambulanza arriva, dopo pochi minuti, non c’è più nulla da fare se non parlare con i vigili del gruppo Parioli e riferire quanto accaduto. Riavvolgere il nastro dei ricordi non è facile. Occorre rivivere quei momenti, rivedere quelle immagini, il volto deturpato di due adolescenti che avevano tutta la vita davanti. Per approfondire leggi anche: Tragica fine d due ragazzine Di fronte ai vigili il testimone scoppia a piangere, si fa forza, racconta quello che può, lascia i suoi dati, i recapiti e poi si ferma. Anche lui ha bisogno di essere aiutato dai medici, è scioccato. Lo sono tutti quelli che accorrono sul posto, anche il medico che ha cercato di dare i primi soccorsi trovandosi casualmente a passare da quelle parti. Tutti piangono in silenzio davanti a quei due corpi. Anche all’obitorio, i medici e il personale abituato a scene cruente non riescono a trattenere le lacrime. Per il testimone oculare il compito non è finito, dovrà ricordare e raccontare ancora. Gli inquirenti, che hanno iscritto sul registro degli indagati Pietro Genovese, hanno intenzione di ascoltarlo nuovamente. È lui il testimone chiave di questa storia ancora dai numerosi punti oscuri. Una persona che non dimenticherà mai il volto delle due adolescenti distese sull’asfalto bagnato di quel maledetto sabato sera. Per approfondire leggi anche: Il papà di Gaia riconosce la figlia seduto sulla sedia a rotelle