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Cerciello Rega: americano bendato, due carabinieri a rischio processo

Concluse le indagini anche per il comandante della stazione Farnese che dichiarò di aver ricevuto l'arma da Andrea Varriale

Valeria Di Corrado e Andrea Ossino
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La Procura di Roma ha chiuso le indagini sui carabinieri Fabio Manganaro e Silvio Pellegrini, accusati (rispettivamente) il primo di aver bendato e il secondo di aver fotografato e diffuso le immagini di Chistian Gabriel Natale Hjorth, uno dei due giovani statunitensi arrestati per l'omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. I due militari, identificati grazie al lavoro dei loro stessi colleghi dell'Arma, rischiano il processo per abuso d'ufficio (per avere diffuso immagini di persone private della libertà) e di abuso di autorità (per aver bendato il detenuto). Leggi anche: Americano bendato in caserma, due carabinieri indagati L'immagine del ragazzo fermato e poi bendato mentre era in caserma in attesa di essere interrogato sarebbe stata diffusa da Pellegrini “su almeno due chat whatsapp, delle quali una dal titolo ‘Reduci ex Secondigliano'”. Pellegrini è accusato anche di rivelazione di segreti d'ufficio: avrebbe fornito anche specifiche indicazioni sui primi risultati investigativi ottenuti sul caso del collega ucciso. A rischiare il processo è anche il comandante della stazione Farnese, Sandro Ottaviani, accusato di falso per aver mentito in merito all'arma di Andrea Varriale. Il collega di Mario Cerciello Rega la sera dell'omicidio, ossia il 26 luglio scorso, era disarmato. Il comandante però aveva affermato di aver ricevuto la pistola da Varriale mentre si trovava al pronto soccorso Santo Spirito, dove era stato ricoverato Cerciello Rega.

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