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L'amico di Luca molla Anastasiya

Andrea Ossino
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Domenico Marino Munoz ha iniziato a parlare. È a conoscenza dell'affare di droga degenerato nell'omicidio dell'amico Luca Sacchi. E ha spiegato agli inquirenti che Anastasyia Kylemnyk, la ragazza della vittima, ha avuto un ruolo meno defilato rispetto a quello narrato dalla baby sitter in occasione dell'interrogatorio di garanzia.  Per approfondire leggi anche: L'OMICIDIO DI LUCA SACCHI E LA DROGA CHE INVADE ROMA Lo scorso 23 ottobre, davanti al pub John Cabot di via Tommaso Mommsen, secondo Munoz Anastasyia ha avuto un ruolo «attivo» in quella compravendita di marijuana finita in tragedia. I magistrati hanno sempre descritto gli amici della vittima come appartenenti a «un contesto che invece di mostrare solidarietà appare opaco: nessuno ha inteso rompere il muro dell'omertà». Adesso la situazione è cambiata. Munoz ha aggiunto dettagli «rilevanti» che consentono di delineare la figura della 25enne e dell'amico Giovanni Princi. Ha rafforzato le prove che hanno portato gli inquirenti a contestare a entrambi l'accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Princi, in carcere, è rimasto in silenzio. Anastasyia, sottoposta all'obbligo di firma, ha spiegato di non sapere che nella sua borsa ci fossero 70 mila euro necessari ad acquistare 15 chili di marijuana. Ma secondo Munoz la ragazza era consapevole di ciò che stava accadendo. Intanto oggi inizierà l'esame sulla Citroen in uso ad Anastasyia, la stessa che Princi voleva spostare urgentemente dal luogo del delitto «per cancellare tracce di reati e magari pure per incontrare il commit tente dell'operazione». Proseguono anche gli accertamenti sui cellulari e sui tabulati. Un numero telefonico ha attirato l'attenzione dei carabinieri... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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