Raggi-Zingaretti, è guerra sui rifiuti. La sindaca scarica tutto sulla Regione
Mezz'ora di intervento di Virginia Raggi, sindaco di Roma che ha esordito con la necessità di “ascoltare sindaci e presidenti dei Municipi e confrontarci” per decidere “insieme le sorti della città”. Poi parte l'attacco alla Regione Lazio e al presidente Nicola Zingaretti: “l'ordinanza è l'ennesimo provvedimento emergenziale, calata dall'alto”, i cittadini romani “subiscono i ritardi della Regione che solo ieri sera ha approvato un piano rifiuti dopo 7 anni che dovrà ancora andare al vaglio del Consiglio”. L'ordinanza “si poteva evitare, soprattutto se la Regione non avesse deciso di anticipare di un anno la chiusura della discarica di Colleferro” decisione che appare “logica se dettata da motivi politici, visto che Colleferro andrà alle elezioni il prossimo anno: c'è forse un accordo elettorale tra il sindaco Pierluigi Sanna e Nicola Zingaretti?”. L'intervento del Sindaco è un j'accuse alla Regione e una minaccia verso i comuni dell'hinterland. “Se la chiusura di Colleferro è stata decisa nel 2016, quali alternative ha messo in atto la Regione per compensare la chiusura della discarica? Anche stavolta, dopo la vicenda di Malagrotta, la Regione ha deciso la chiusura senza programmare un'alternativa?”. Chiamato in causa direttamente Zingaretti: “nessuno ha chiesto al presidente della Regione, Nicola Zingaretti, perchè non ha aggiornato il piano rifiuti immediatamente appena chiusa la discarica di Malagrotta nel 2013 e ha tenuto Roma e altri Comuni sempre in una sorta di emergenza perenne?”. Per approfondire leggi anche: I sindaci fanno le barricate. I rifiuti di Roma non li vogliono La Raggi, poi si è avventurata in un'analisi sul suo ruolo come Sindaco della Città Metropolitana nella vicenda dei ritardi nell'aggiornamento della cartografia sulle cosiddette “aree bianche”, ritardo che, secondo la Regione, sta determinando lo slittamento nell'approvazione del nuovo Piano regionale Rifiuti. Per la Prima Cittadina anche questo ritardo non è della Città Metropolitana ma causato dalla Regione che prima ha preteso un voto del Consiglio sulla cartografia e poi ha voluto mappe dettagliate. L'accusa della Raggi, fondamentalmente, verte su un elemento: il Piano regionale Rifiuti è del 2012 ma nel 2013 chiude Malagrotta. Questo fatto determina, per il Sindaco di Roma, la caduta di uno dei “pilastri” del sistema del 2012. Subito dopo parte l'attacco della Raggi ai Comuni della Provincia: “Non ha senso parlare di sub-ambito di Roma Capitale”, dice il Sindaco che spiega: “solo con un sistema integrato possiamo immaginare di risolvere i problemi della gestione rifiuti nel Lazio, come accade già oggi con Roma che accoglie nei suoi impianti i rifiuti di tanti comuni della provincia. Un meccanismo che funziona anche in Acea Ato 2 dove si pianificano gli investimenti sulle infrastrutture idriche. Non voglio distruggere questa rete, ma se il sub-ambito viene portato avanti vuol dire che ciascuno penserà per sé, e questo vale per tutti i comuni della provincia. Noi non chiuderemo le porte del nostro territorio e faremo la nostra parte, ma allo stesso tempo vogliamo che anche gli altri facciano la loro”. La Raggi è passata, poi, ad elencare, uno per uno, i 50 comuni della Provincia che utilizzano gli impianti romani per i loro rifiuti. Al di là che, in questo elenco, ci sono Comuni che contano meno abitanti di un condominio sulla Tuscolana, per la Raggi: “per decenni nella discarica di Malagrotta, la discarica più grande d'Europa, sono stati accolti di Fiumicino e Ciampino. Ve lo ricordate?”. E, fra i Comuni, la Raggi addita Fiumicino: “che dopo 60 anni di conferimenti nella discarica di Malagrotta ha deciso di conferire i propri rifiuti nei Tmb di Malagrotta”. Il messaggio politico della Raggi è chiaro: “Non vogliamo nuove discariche fatte in fretta e furia con programmi emergenziali, abbiamo già pagato e continuiamo a pagare il post Malagrotta: noi vogliamo semplicemente programmare con calma”, rivolgendo un appello ai Sindaci presenti: “Tre milioni di cittadini di Roma hanno la stessa dignità dei cittadini dei vostri Comuni. Noi non chiuderemo le porte dell'impianto di Porcarelli e dei tmb di Malagrotta. Non vogliamo una logica che metta Comuni gli uni contro gli altri”. A stretto giro, alla Raggi replica il sindaco di Fiumicino, Esterinio Montino (Pd): “È evidente che la Raggi non conosce la storia della sua Città, altrimenti avrebbe detto che sono 2000 anni che Fiumicino condivide con Roma i propri rifiuti. Infatti fino a soli 26 anni fa Fiumicino faceva parte proprio del Comune di Roma. Dove altri avrebbe dovuto portare i propri rifiuti. La sindaca Raggi, inoltre, dovrebbe studiarsi meglio le norme ed essere meno arrogante: Fiumicino, insieme al Vaticano e a Ciampino, infatti, si trova nello stesso sistema di smaltimento dei rifiuti di Roma Capitale. Senza considerare che sono oltre 15 anni che l'unico impianto di trattamento dell'organico di proprietà dell'Ama guarda caso è proprio a Maccarese, nel comune di Fiumicino. Ne tratta oltre 300, per un totale annuo di circa 100 mila tonnellate. A tal proposito la Raggi non ha neanche la forza di proporre un altro impianto di trattamento dell'organico in un'altra parte di Roma. Pertanto si dia una regolata e abbia il coraggio di fare delle scelte”. Alla Raggi replica in aula il Sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna: “La discarica di Colleferro è la più grande del Lazio dopo Malagrotta, un luogo insicuro. La nostra esperienza è quella di un dramma ambientale. Siamo stati solidali, abbiamo dato tanto. Non c'è alcun accordo tra me e il presidente Zingaretti che smentisco categoricamente. Il contratto ventennale scade quest'anno. Le province di questa regione hanno dato tanto alla Capitale. Non andremo oltre. I rapporti non vanno inaspriti, noi siamo fermi e non fessi. Non serve seminare discordia, occorre scegliere. E per noi scegliere significa, dopo 23 anni al servizio di tutti, dire: “lasciateci stare abbiamo già dato”. Nel dibattito politico interviene anche il leader della Lega, Matteo Salvini: “Roma è sommersa dai rifiuti e per la Raggi l'unica soluzione è trasferire l'immondizia in altre città. Assurdo. Sono vicino ai sindaci che oggi in Campidoglio stanno protestando contro l'incapacità e la litigiosità di Raggi e Zingaretti. Facciano un favore ai cittadini romani e di tutto il Lazio dimettendosi: la Regione e la Capitale meritano di meglio”.