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Civitavecchia si ribella ai rifiuti della Raggi

rifiuti roma

Daniele Di Mario
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Ancora scontro sui rifiuti nella Capitale, con Virginia Raggi attaccata su tutti i fronti per la decisione di portare la spazzatura di Roma a Civitavecchia. La chiusura della discarica di Colleferro rischia di far precipitare già da domani Roma nell'emergenza. Così la Raggi, in qualità di sindaca della Città Metropolitana, firma un'ordinanza per aumentare temporaneamente la quota di rifiuti conferita nella discarica di Civitavecchia. La Raggi - si legge in una nota di Palazzo Valentini - «nell'inerzia della Regione Lazio sta lavorando a un'ordinanza che autorizzi il conferimento di una maggiore quantità di rifiuti urbani nella discarica di Civitavecchia, dove Ama già smaltisce parte dei rifiuti di Roma. Provvedimento necessario dopo la chiusura straordinaria e temporanea della discarica di Colleferro, a causa di un grave incidente sul lavoro. Tale soluzione è temporanea. Si è infatti ancora in attesa che la Regione indichi i siti definitivi per lo smaltimento dei rifiuti come previsto dalla normativa, in vista dell'annunciata chiusura di Colleferro». Una scelta duramente criticata dalla Lega con Francesco Zicchieri, Claudio Durigon e Daniele Giannini, ma anche da Italia Viva («Civitavecchia non può sostenere sforzi ulteriori», dice Marietta Tidei), dalla sinistra civica con Gino De Paolis e persino dal M5S. Per David Porrello, «la Raggi sbaglia». Non solo. La Raggi ha chiesto al ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, di convocare un incontro «al fine di trovare senza indugio una soluzione che scongiuri» una «gravissima crisi» sul fronte della raccolta dei rifiuti. Nella lettera al ministro inviata venerdì, la Raggi richiede la convocazione del governatore Nicola Zingaretti, del Prefetto, del Capo del Dipartimento nazionale della Protezione Civile e di Ama. Richiesta preceduta da un'altra lettera della sindaca a Zingaretti, in cui si ritiene necessario un incontro immediato e si ribadisce che la legge non attribuisce la scelta dei siti di conferimento al Comune ma dispone che vengano individuati nell'ambito di un piano di competenza regionale ad oggi non ancora approvato. Parole non gradite dalla Regione. «Vanno bene le riunioni purché non diventino una scusa per confondere ruoli, compiti e perdere altro tempo. È l'ora delle decisioni. Per evitare una crisi che chiediamo da tempo di scongiurare occorre che ciascuno si assuma le proprie responsabilità. Se il Comune non individuerà nelle prossime ore soluzioni che gli competono per i compiti di raccolta e smaltimento, useremo i poteri sostitutivi per superare la loro inerzia», dice l'assessore regionale ai Rifiuti Massimiliano Valeriani che minaccia il commissariamento. In questo caos il leader della Lega Matteo Salvini attacca: «Ennesimo litigio tra Raggi e Zingaretti, due incapaci che stanno seppellendo Roma di rifiuti. Una vergogna. La Lega è pronta a mandarli a casa». La Lega del Lazio, per bocca del coordinatore Francesco Zicchieri, dice no all'aumento dei conferimenti in discarica a Civitavecchia e chiede che il governo nomini un commissario. Il deputato leghista e coordinatore di Roma e provincia Claudio Durigon è netto: «Assistiamo all'ennesimo teatrino Raggi-Zingaretti. E a pagare sono i cittadini di Civitavecchia». Mentre Fabio Rampelli (FdI) parla di «situazione surreale» e chiede al premier Conte di intervenire per sbloccare lo stallo istituzionale.

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