guai a 5 stelle
Inchiesta sanità laziale, indagato il consigliere regionale Davide Barillari
Spunta anche il nome del consigliere in Regione Lazio del M5S Davide Barillari nelle carte dell'inchiesta che ha portato a tre arresti compiuti oggi dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma su disposizione del gip di Roma. L'indagine è partita dalla denuncia di un imprenditore, Cristopher Simone Luciano Faroni, membro del cda dell'Istituto Neurotraumatologico Italiano, al quale Giuseppe Costantino, carabiniere del nucleo ispettorato del lavoro, aveva proposto di assumere come commercialista un suo amico, Alessandro Tricarico, assicurandogli che in questo modo si sarebbe attenuata un'inchiesta che lo vedeva coinvolto purché si affidasse al professionista indicato per la gestione di un settore amministrativo della sua società con un compenso di 250 mila euro annui, oltre a un compenso variabile. Ai domiciliari, oltre a Costantino e Tricarico, è finito anche un sindacalista, Andrea Paliani: quest'ultimo, in un'intercettazione dello scorso 28 febbraio, informa un suo socio che incontrerà Barillari, ''il quale avrebbe già pronta la richiesta di commissariamento del gruppo Ini, Spa'' come si legge nell'ordinanza di misura cautelare. ''Dunque io me vedo venerdì sera con Davide Barillari - dice Paliani al telefono - Sto a cena con lui perché lui ha già preparato il commissariamento (…) quindi è tutto pronto per la partenza!''. In un'altra conversazione intercettata contenuta nell'ordinanza Paliani riferisce al consigliere regionale M5S ''di essere intenzionato a richiedere un'ispezione presso alcune cliniche del gruppo Ini Spa che a suo dire risultano sprovviste di determinate certificazioni, in maniera tale da poter poi procedere al commissariamento della società. Nella circostanza - si legge nell'ordinanza - pur non lasciandosi sfuggire commenti, Barillari approva il piano tracciato dal suo interlocutore''. Dal canto suo il consigliere regionale, in merito al coinvolgimento nell'inchiesta della Procura di Roma, risponde via Twitter: "Stanno uscendo diverse agenzie che citano il mio nome in un caso di corruzione. Confermo che rientrando a casa stasera dopo il lavoro, ho trovato solo una bolletta dell'Enel e non un avviso di garanzia... So di non aver nulla di cui preoccuparmi".