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Minimarket dell'anarchia. E sono sempre di più

Irregolarità, sequestri e mancanza di igiene

Damiana Verucci
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Caricano e scaricano ad ogni ora del giorno e della notte, a volte si servono di camion grandi, altre di veicoli più piccoli. Poco importa se restano in divieto di sosta, se bloccano interi tratti di strada, in qualche caso per più ore al giorno. E poi la merce finisce accatastata sui marciapiedi; le cassette della frutta e della verdura una sull'altra, molto spesso sotto il sole o la pioggia prima di essere sistemata. Sono soltanto alcune delle cattive abitudini, chiamiamole così, dei minimarket gestiti da stranieri. Migliaia in centro e in periferia che hanno ormai riempito interi quartieri, aprirli è facilissimo e costa poco e dietro, dicono in molti, esiste un business in piena regola forse non pienamente legale. Di certo, quando la polizia controlla ne trova di magagne. Da nord a sud di recente gli agenti hanno sequestrato 15 tonnellate di frutta e verdura e comminato 480 multe per un importo totale di oltre 200 mila euro ai titolari di attività commerciali. Chi sta dietro al bancone fa... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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