omicidio alla caffarella

L'obiettivo era Anastasiya

Andrea Ossino

«Uno zaino contenente soldi divisi in due mazzette da 20 e da 50 euro». È il bottino per cui Valerio Del Grosso e Paolo Pirino hanno aggredito Anastasiya, la ragazza di Luca Sacchi, il personal trainer ventiquattrenne ucciso mercoledì dopo essere intervenuto in difesa della sua fidanzata. Le pagine che compongono il decreto di fermo emesso nei confronti dei due 21enni indagati per concorso in rapina, omicidio e porto illegale di armi, rivelano una dinamica dei fatti diversa da quella emersa a ridosso del delitto. Quella sera, in via Teodoro Mommsen, all’uscita del pub John Cabot, i due fermati «avrebbero dovuto consegnare dello stupefacente a un gruppo di amici della vittima». In realtà, dopo aver visto quelle «mazzette di soldi» che aveva Anastasiya, hanno cambiato idea. Hanno fatto finta di andare a prendere «l’erba», ma sono tornati «con una mazza da baseball» e un «revolver calibro 38». Pirino ha colpito Anastasiya, Luca è intervenuto e Del Grosso ha sparato «da distanza ravvicinata, in direzione del capo e ne provocava – si legge – dopo il ricovero in ospedale in terapia intensiva, il decesso. Il tutto per avere quello «zaino da donna in pelle di colore rosa» pieno di soldi... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI