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Roma chiusa per sciopero. Di Maio attacca i sindacati

Carlo Antini
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Ferrovie, aerei, trasporto locale, ma anche scuole e servizi pubblici: lo sciopero generale nazionale indetto dai comitati di base ha messo in difficoltà molte città e molti cittadini in tutta Italia, e particolarmente colpita è stata la città di Roma dove alla protesta si sono aggiunti anche i dipendenti delle aziende municipali partecipate aderenti a Cgil, Cisl, Uil e Ugl. La Cgil parla di adesioni al 75% per quanto riguarda l'Ama, l'azienda della raccolta rifiuti, e al 90% per Roma Metropolitane, con evidenti disagi per i romani. E ancora: 50% per Zetema, l'azienda che si occupa dei servizi per il turismo, con chiusure per diversi siti di interesse culturale. «Centinaia sono le persone arrivate in piazza del Campidoglio per la mobilitazione di Cgil, Cisl e Uil» twitta il sindacato, causando anche la reazione stizzita della sindaca di Roma Virginia Raggi che ne fa un caso politico: «Una minoranza di sindacalisti prova a tenere in ostaggio una città di 3 milioni di abitanti: di lavoratori, di madri e padri che ogni giorno accompagnano i propri figli a scuola, di studenti e pendolari - scrive la Raggi - La maggioranza dei cittadini è stanca di scioperi ingiustificati». Stizzita la reazione della Cgil, per la quale la Raggi «si dovrebbe solo vergognare di scrivere queste falsità. I cittadini sono gli stessi lavoratori che oggi sono in Campidoglio. Ha perso per l'ennesima volta l'occasione di fare qualcosa di buono». E va all'attacco anche Di Maio. «Sono stato ministro del Lavoro e sostengo sempre tutte le manifestazioni sul diritto del lavoro. Però questa storia che alcuni sindacati fanno sempre sciopero il venerdì per il weekend lungo mi sembra ormai una questione che è indecente. È mai possibile che il venerdì, in prossimità del weekend, si facciano questi scioperi? Così non si crea un torto alla politica ma a tutti i cittadini che si devono recare sul luogo di lavoro». Così a "Un Giorno da Pecora", su Rai Radio1, Luigi di Maio, capo politico del M5S e ministro degli Esteri, che è stato ospite della trasmissione condotta da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari. Quindi più che di sciopero si dovrebbe parlare di "ponte"? «Mi andava di dire questa cosa perché è una considerazione che tanti cittadini mi hanno fatto, anche in questi giorni. È un po' sospetto», ha precisato Di Maio.

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