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Gli ultimi istanti del carabiniere eroe. "Mario, resisti...non morire!"

Ricostruiti i dialoghi drammatici della notte in cui perse la vita Cerciello Rega. A terra era vivo, "Sto male, sto male"

Valeria Di Corrado
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Le ultime parole del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega prima di morire, la drammatica telefonata del collega Andrea Varriale alla centrale operativa, la concitazione, la paura, l'errore sul numero civico, la pattuglia che non li trova e nel frattempo il sangue del carabiniere accoltellato da 11 fendenti che scorre a fiotti, mentre il compagno cerca di tamponargli le ferite con la sua maglietta. C'è tutto questo nell'informativa dei militari del Nucleo investigativo di via In Selci, depositata al Tribunale del Riesame di Roma che il prossimo 16 settembre dovrà pronunciarsi sull'esigenza cautelare in carcere per l'americano Christian Gabriel Natale Hjort, accusato di concorso in omicidio insieme al connazionale Finnegan Lee Elder (colui che materialmente ha ammesso di aver sferrato le coltellate). Gli inquirenti forniscono le prove per «sfatare» una serie di presunti dubbi sulla dinamica dei fatti, circolati nei giorni successivi al delitto. Innanzitutto, dall'ordine di servizio del 26 luglio scorso della stazione di piazza Farnese, emerge chiaramente che Cerciello Rega e Varriale erano in servizio di pattugliamento in abiti borghesi da mezzanotte alle sei del mattino. E' confermato che il primo aveva lasciato la pistola di ordinanza in caserma. Mentre Varriale, che inizialmente aveva detto agli inquirenti di averla portata con sé, in un secondo interrogatorio reso davanti al pm ha riferito che in realtà anche lui come Cerciello aveva lasciato l'arma nel suo armadietto. Probabilmente entrambi avevano pensato che così facendo avrebbero potuto agire meglio sotto copertura. Le nuove risultanze acquisite confermano la complicità nell'azione delittuosa del biondino italo-americano, che finora si è sempre smarcato dall'amico, dicendo di non sapere che Elder avesse un coltello in taca. Dalle telecamere di videosorveglianza dell'hotel «Le Meridien Visconti» e degli esercizi commerciali della zona, infatti, si vede Natale Hjorth uscire dall'albergo alcuni minuti prima dell'omicidio, con il cappuccio alzato, «per compiere un vero e proprio sopralluogo»: identificare le telecamere presenti nell'area circostante e individuare il posto migliore dove attirare i carabinieri, oltre a quello più adatto per nascondere la refurtiva. Così facendo, ha dimostrato di essere «ben consapevole delle proprie azioni già nelle fasi di pianificazione dell'agguato». Infatti, questo sopralluogo, ha permesso ai due ragazzi americani di trovare l'unico punto di quella zona poco illuminato e non coperto da sistemi di videosorveglianza. Ma ecco le drammatiche telefonate dopo l'accoltellamento. Varriale alle 3,16, dopo essersi accorto che Cerciello Rega era stato appena ferito, chiama la centrale operativa per chiedere aiuto, mentre cerca di rianimare il collega. «Centrale, centrale, allora, piazza farnese... Vieni qua, vieni più di qua, ti prego vieni più di qua Mario, fermi all'incrocio...»... Operatore: «Guarda ti sento a tratti, se metti il cellulare vicino alla bocca cortesemente». Varriale: «Centrale, piazza Farnese... piazza Farnese in alfa charlie». Operatore: «Addò stai collè?». Varriale: «Zona Prati». Operatore: «Dove?». Varriale: «Mario, Mario! Via Pietro Cossa, via Pietro Cossa. Subito un'ambulanza, collega accoltellato, subito. Perde tanto sangue sto tamponando... Mario, oh guardami Mario, Mario guardami... Mario ti prego! Collega accoltellato, collega accoltellato, Mario, Mario, Mario, veloce il 118, veloce, Mario guardami! (...) Mario, oh Mario.. guarda qua, stai tranquillo Mario stai tranquillo, Mario... vi prego volate, vi prego perde un sacco di sangue sto tamponando io, Mario oh, Mario! (...) Dai! Da piazza Cavour arrivate subito, perde un sacco di sangue il collega.. Vi prego, vi prego, collega mi senti?». Operatore: «Sì, sta arrivando l'ambulanza, è roba di secondi eh, stanno arrivando pure l'ausilio». Varriale: «Mamma quanto sangue... mannaggia la miseria! Mario, dai, dai, dai che ce la fai!». Operatore: «Via Pietro Cossa 32, vedono là sul posto». Varriale: «Dai, collega devono volare. Marioo, dai...». Operatore: «Ma dove è stato accoltellato?». Varriale: «Sotto il braccio. Ma perde una cifra di sangue e respira a mala pena... respira a mala pena. Mi sono tolto la maglietta, sto tamponando io. Perde una cifra di sangue! Mario dai, dai, stanno arrivando Mario. Oh stanno arrivando.. dai che stanno arrivando, dai che stanno arrivando, dai che stanno arrivando, compagno mio, oh, oh, eccoli li senti? Dai Mario tranquillo dai, stanno arrivando, ecco li vedi?». Cerciello: «Sto male, sto male...». Varriale: «Ehi ehi, l'autoradio, l'autoradio mi sa che non mi ha visto (...) Ohhh (grida) porco diaz ma non mi vedono?». Operatore: «Ma dimmi dimmi dove li vedi? E li ho visti passare sulla piazza qua». Dopo pochi minuti, alle 3,22 Varriale richiama la centrale operativa per sollecitare ad inviare al più presto i soccorsi. Varriale: «C'hanno preso accoltellate sti bastardi». Operatore: «Ma quelli lì che hai fermato?». Varriale: «No, li abbiamo fermati c'hanno acco…». Operatore: «Eh ma dimmelo che li hai fermati no! Ti mando qualcuno!». Varriale: «Ma che ho fermato che appena li abbiamo fermati c'hanno accoltellato!». Operatore: «Manna, ma come sei arrivato a via Cicerone da piazza Trilussa?». Varriale: «Eh, perché l'appuntamento non era lì, era da un'altra parte». Varriale: «Eh ma dimmelo, chiamami no, ti faccio avvicinare una macchina lì vicino! Vabbè ma come state?». Varriale: «No Mario sta perdendo un sacco di sangue, ci serve l'ambulanza, via Pietro Cossa». Operatore: «Via Pietro Cossa ti mando subito l'ambulanza, il civico com'era?». Varriale: «Civico trentadue». Operatore: «Mo arrivano le macchine dai, ciao». Subito dopo l'operatore richiama: «Ma è arrivato qualcuno delle macchine?». Varriale: «Non è arrivato nessuno, mi passano davanti e non mi vedono». Operatore: «Ok, dai dai mo ti mando qualcuno, dai ciao ciao».

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