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Agguato a Diabolik, ucciso lo storico capo ultrà della Lazio

Raggiunto da un colpo alla testa al parco degli Acquedotti

Davide Di Santo
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Fabrizio Piscitelli, figura di spicco del tifo della Lazio noto come Diabolik, è stato ucciso in un agguato. Lo storico capo ultrà biancoceleste è stato colpito alle spalle a distanza ravvicinata nel parco degli Acquedotti, in via Lemonia all'altezza del civico 273, in zona Tuscolana. Piscitelli è stato raggiunto dal colpo d'arma da fuoco alla testa con il proiettile che lo ha centrato trapassandolo all'altezza dell'orecchio sinistro. Secondo quanto si apprende a sparare sarebbe stato un uomo vestito da runner. Il killer ha agito intorno alle 19, con il sole ancora alto, sparando a volto coperto con una pistola calibro 7,65 per poi dileguarsi nella lunga striscia verde che dal Quadraro si fonde con il parco dell'Appia Antica. Piscitelli è stato ucciso nei pressi di una panchina e secondo quanto trapela dalle indagini potrebbe aver avuto appuntamento con una persona, forse il killer. Sul posto i poliziotti del commissariato Tuscolano. Indaga la Direzione distrettuale antimafia di Roma. Il procuratore facente funzioni, Michele Prestipino, ha aperto un fascicolo di indagine, al momento a carico di ignoti. Le indagini sono affidate ai poliziotti della Squadra Mobile che, agli ordini di Luigi Silipo, stanno ascoltando quanti erano presenti nella speranza che qualcuno ricordi anche solo un particolare utile a identificare l'assassino dileguatosi come era arrivato, tra la folla. L'autopsia sul corpo sarà effettuata all'istituto di medicina legale di Tor Vergata. LEGGI ANCHE: Diabolik dalla tentata scalata alla Lazio al narcotraffico Dopo che si è diffusa la notizia sul luogo dell'omicidio sono giunti sul posto amici della vittima e ultras della Lazio. "Io sto qui, aspetto mio fratello", ha detto sotto choc Angela, la sorella di Piscitelli, sorretta dagli amici: "Mi hanno chiamato tutti, si sta mobilitando il mondo per mio fratello, stanno venendo tutti". Urla e insulti dei tifosi della Lazio sono stati indirizzati ai giornalisti presenti al parco degli Acquedotti. Piscitelli, classe 1966, era noto nell'ambiente del tifo biancoceleste per essere lo storico capo degli Irriducibili della Lazio. In passato è finito in manette per droga. Tre anni fa i finanzieri del comando provinciale di Roma avevano confiscato a Piscitelli beni per due milioni di euro. Un provvedimento che seguiva l'arresto di Diabolik, eseguito dai finanzieri nell'ottobre del 2013 dopo una breve latitanza, perché ritenuto promotore e finanziatore di un traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

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