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La Procura indaga sui soccorsi a Rega

23 minuti prima di portare il vicebrigadiere all'ospedale Santo Spirito

Valeria Di Corrado e Augusto Parboni
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È rimasto steso a terra per un quarto d'ora, sanguinando copiosamente dalle ferite di 11 coltellate, prima che arrivasse a soccorrerlo il personale medico. Poi, dopo un'altra decina di minuti, il vice brigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega è stato finalmente caricato sull'ambulanza e trasportato nel vicino ospedale Santo Spirito, sul Lungotevere al confine tra il rione Prati e Trastevere. Un ritardo nei soccorsi sui cui ora la Procura di Roma vuole fare chiarezza, per verificare se possano essere contestate delle responsabilità al personale del 118. Responsabilità che potrebbero «attenuare», in estrema ratio, quelle contestate ai due giovani turisti americani finiti in carcere con l'accusa di omicidio volontario aggravato. Questo, soprattutto, alla luce del fatto che dall'autopsia eseguita all'Istituto di medicina legale del Verano è emerso che il militare 35enne è morto per una forte emorragia, a causa delle «ferite penetranti multiple da arma bianca». Il resoconto sull'arrivo dei soccorsi è stato... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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